La tutela del vino arriva a Montecitorio: in aula, lunedì prossimo, 25 settembre, in discussione nel Parlamento la mozione di Ermete Realacci (Ulivo), la prima sull’argomento presentata in questa legislatura, per fermare la direttiva dell'Unione Europea che ammette l’uso di trucioli di legno per l’invecchiamento artificiale dei vini italiani ed europei al posto del tradizionale passaggio nelle piccole botti di rovere, le barrique.
Nella mozione bipartisan - che vede tra i firmatari anche gli onorevoli Franceschini, Lion, Alemanno, Tabacci, Cacciari, Stradella, Sereni, Saglia, Orlando, Bianco, Stramaccioni, Mariani, Bressa, Soro, Oliverio, Fundarò - si chiede al Governo "un impegno specifico per intervenire presso tutte le sedi comunitarie affinché vengano privilegiate la qualità e le tipicità del vino italiano e tutelato il lavoro dei produttori vinicoli, scongiurando l’introduzione di sistemi produttivi che abbiano come obiettivo il livellamento dei gusti verso il basso; per definire, con una apposita normativa nazionale, regole e restrizioni nell’utilizzo della pratica dell’invecchiamento arificiale, in relazione alle varie categorie vinicole, assicurando il diritto dei consumatori a non essere ingannati attraverso l’adozione di chiare modalità di etichettatura; a precisare l’esclusione della pratica enologica dei trucioli di legno per i vini classificati Doc, Docg e Igt".
"Legalizzare pratiche come quella dei trucioli - spiega Realacci - vuol dire tradire l’identità e la qualità del nostro vino e accreditare l'omologazione e il livellamento verso il basso della produzione vinicola italiana. Un danno per i produttori seri e per i consumatori ma anche un rischio per un settore fondamentale per l’economia del nostro paese”.
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