02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

LA UE DICHIARA NON IMPUGNABILE L’ISCRIZIONE DELLA DENOMINAZIONE DEL TOKAJ SLOVACCO NEL REGISTRO DELLE DENOMINAZIONI DI ORIGINE PROTETTE DELL’UNIONE. VENGONO COSÌ RESPINTE LE CONTESTAZIONI DELL’UNGHERIA, CON BUONA PACE, PURTROPPO, DEL TOCAI FRIULANO

La Corte Ue dichiara non impugnabile l’iscrizione della denominazione del Tokaj slovacco nel registro delle denominazioni di origine protette dell’Unione. Vengono così respinte le contestazioni dell’Ungheria, con buona pace, purtroppo, del Tocai friulano. Ce l’ha fatta, dunque, la denominazione slovacca del vino “Vinohradnícka oblasť Tokaj” ad essere ammessa nel registro elettronico delle denominazioni di origine protette “E Bacchus”. Una iscrizione, effettuata sulla base di un regime transitorio, non può essere infatti rimessa in discussione davanti ai giudici dell’Unione. E così la Corte Ue ha respinto integralmente l’impugnazione dell’Ungheria.
Una decisione che non può non rimandare alla questione del Tocai friulano che è rimasto tale fino al 2007(oggi Friulano), quando, per l’appunto, la contesa con l’ungherese Tokaji lo portò in soffitta.
Nel 1993, la Comunità Europea, dopo aver mediato un accordo tra Italia e Ungheria, vietò l’utilizzo della dicitura “Tocai” per il vino friulano, in quanto giudicato troppo simile all’omologa Denominazione ungherese “Tokaji” (si noti che si affrontavano un nome di vitigno, l’italiano e una denominazione l’ungherese, un caso molto meno problematico di quello oggi risolto a favore del Tokaj slovacco).
Nel gennaio 2008, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia intentò un ultimo ricorso per annullare la sentenza ma senza successo.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli