02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

LA VENDEMMIA? OGGI È ANTICIPATA DI UN MESE SU 30 ANNI FA, CON VIGNETO ITALIA CHE PRODUCE UVE MENO ACIDE E PIÙ DOLCI CHE IN PASSATO. A DIRLO IL RAPPORTO COLDIRETTI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO NEL VIGNETO. E PER IL 2012 QUANTITÀ GIÙ DEL 10% SULLA MEDIA

Italia
La vendemmia italiana parte dalla Franciacorta: ieri primi grappoli 2012 a Castello Bonomi della famiglia Paladin

Vendemmia 2012 giù del 10% in quantità sulla media degli ultimi 5 anni, per un volume stimato sui 40-43 milioni di ettolitri. Lo dice la Coldiretti, nella presentazione del primo rapporto sull’impatto del cambiamento climatico sul vino italiano, lanciato in una delle estati più caldi di sempre e che ha spinto ad anticipare la raccolta, al punto che, in Franciacorta, sono già stati tagliati i primi grappoli.
Ma l’anticipo, più o meno marcato, non è più una novità: la vendemmia, oggi, avviene con circa un mese di anticipo su 30 anni fa, con il “climate change” che ha smentito antichi proverbi e testi scolastici sulla vendemmia nel tradizionale mese di settembre. A cambiare è stata anche la gradazione alcolica che - conferma, dopo molti, la Coldiretti - è aumentata di un grado, costringendo i disciplinari di vini a denominazione ad adeguarsi al cambiamento modificando i limiti minimi di gradazione alcolica sia al Nord, dove per la Barbera d’Asti si è passati per il base da 11,5 gradi a 12 e per il superiore da 12 gradi a 12,5, che al sud, dove, per l’Aglianico del Vulture, per esempio, la gradazione minima naturale delle uve alla vendemmia è passata da 11,5 gradi a 12, e per il Superiore Docg a 13 gradi. Ma in ogni caso, anche per il 2012, la qualità dei vini si annuncia, per l’organizzazione, “tra buona e ottima”.
“I risultati produttivi definitivi del 2012 dipenderanno dall’andamento climatico delle prossime settimane, anche se - ricorda Coldiretti - il caldo e la siccità si sono fatti sentire nei vigneti. Se Nerone sta costringendo le aziende a vendemmiare solo di mattina per evitare stress alle uve, le alte temperature hanno già causato problemi tra i filari, seppur con risultati differenti sul territorio italiano. I cali produttivi maggiori si dovrebbero verificare nelle regioni che hanno sofferto di più la mancanza di pioggia, dalla Puglia (-15-20%) al Veneto (-10%), dalla Toscana (-10%) all’Emilia-Romagna (-5/10%), dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia. Problemi anche per i vigneti di Lombardia, con una situazione grave proprio in Franciacorta dove si stima un calo di oltre il 20 per cento della produzione del celebre spumante. Decisamente migliore la situazione nelle altre regioni, tanto che nel Lazio, in Sicilia e in Sardegna si potrebbe avere un aumento. Circa il 60% della produzione nazionale sarà destinata a vini di qualità con ben 517 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (329 vini Doc, 70 Docg e 118 Igt)”.
“Nel 2012 la temperatura media dei mesi di giugno e luglio - aggiunge Coldiretti - è stata superiore di oltre 2 gradi sulla media e, oggi, su 30 anni fa, le uve ottenute da viti di equivalente produttività, appaiono caratterizzate da gradazioni zuccherine frequentemente più elevate di 2-4 gradi brix (il rapporto tra zucchero e succo presente nel chicco, dal quale si evince quello che poi sarà il grado alcolico del vino dopo la fermentazione, ndr), con acidità titolabili inferiori, di circa 1-2,5 grammi/litro. Di fatto il vigneto Italia produce adesso uve piu’ precoci, meno acide e piu’ dolci rispetto al passato”.
“Gli effetti del surriscaldamento sulle uve di fronte alla tendenza generale al consumo di vini meno alcolici stanno spingendo i produttori - aggiunge la Coldiretti - alla ricerca di soluzioni agronomiche ed enologiche che comportano maggiori oneri in termini economici, dall’anticipo di vendemmia all’irrigazione, dalle potature verdi alla vendemmia notturna che è diventa stata sempre piu’ frequente nei vigneti, mentre in cantina si usa sempre meno mosto concentrato e si ricorre alla refrigerazione per ridurre le temperature dell’uva e controllare la fermentazione. Il caldo cambia anche la distribuzione sul territorio dei vigneti che tendono ad espandersi verso l’alto con la presenza della vite anche a quasi 1.200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, dove dai vitigni piu’ alti d’Europa si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop”.

Focus - Coldiretti: con vendemmia via al business di 8,5 miliardi di euro
Con l’inizio della vendemmia, in Italia, è al via un business che vale 8,5 miliardi e che dà occupazione a 1,2 milioni di persone. Lo afferma la Coldiretti per l’avvio delle attività di raccolta delle uve in Franciacorta, destinate alla produzione dell’omonimo spumante, con la quale è iniziata la vendemmia 2012. Le uve chardonnay nella zona del Franciacorta - sottolinea la Coldiretti - sono le prime a essere vendemmiate, mentre le ultime dovrebbero essere quelle di Aglianico e Nebbiolo. La metà del fatturato viene realizzata grazie all’export, dove il vino rappresenta oggi la prima voce nel settore agroalimentare. Dopo aver superato quota 4,4 miliardi di euro nel 2011, con un aumento del 12% sul 2010, il successo del vino italiano sulle tavole straniere - rileva la Coldiretti - sta continuando anche nel 2012, con un aumento del 6% in valore fatto registrare nel primo quadrimestre.
La vendemmia 2012 - ricorda la Coldiretti - coinvolgerà 650.000 ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dando opportunità occupazionali sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie ...
Ma la vendemmia - sottolinea Coldiretti - rappresenta anche una chance lavorativa importante per immigrati e giovani anche grazie allo strumento dei voucher, i buoni lavoro introdotti per la prima volta proprio in agricoltura in occasione della campagna di raccolta delle uve dell’agosto 2008. Da allora ne sono stati utilizzati complessivamente circa 2 milioni solo per i lavoratori del settore vitivinicolo, che ne risultano essere i principali utilizzatori.
Secondo una stima Coldiretti, la produzione 2012 sarà contenuta del 10% sulla media storica tra i 40 ed i 43 milioni di ettolitri anche se il livello qualitativo delle produzioni vinicole si annuncia tra il buono e l’ottimo. Considerando che lo stato fitosanitario dei vigneti è decisamente migliore rispetto allo scorso anno e che in molte zone è stata evidenziata una sensibile riduzione degli attacchi di fitopatie (peronospora, oidio, tignola), le uve risultano sane, anche se bisognerà attendere le prossime settimane per capire se la siccità potrà causare ulteriori problemi.
Va peggio, invece, in casa francese, dove grandine e problemi di carattere fitosanitario potrebbero portare a un crollo dei quantitativi di vino, e la stessa situazione si registra in Spagna, dove a preoccupare è la siccità. L’Italia sottolinea Coldiretti, vanta oggi un patrimonio di 329 vino Doc; 70 Docg; 118 Igt, per un totale di 517 denominazioni di origine.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli