Sarà un evento unico per il mondo del vino, e non solo: a fine mese torna, nel cuore di Milano, la vigna di Leonardo, piantata nel luogo esatto dove sorgeva il vigneto donato da Ludovico il Moro al celeberrimo artista come compenso per il Cenacolo. Lo ha annunciato, a Roma, Luca Maroni, in apertura dell’edizione nazionale di “I migliori vini italiani” (fino al 15 febbraio; www.imiglioriviniitaliani.com), nel precisare che il vitigno, identificato tramite test del Dna, è una Malvasia. Una porzione della vigna leonardesca è sopravvissuta grazie alla sensibilità dell’architetto Piero Portaluppi che ristrutturò l’area e il giardino privato della Casa degli Atelliani, fino al 1943, anno in cui venne distrutta da un incendio conseguente a un bombardamento.
A verificare l’ubicazione, molto vicina al refettorio di Santa Maria delle Grazie, dove si trova il Cenacolo vinciano, e identificare il vitigno, una decennale ricerca avviata dallo stesso Luca Maroni assieme all’Università degli studi di Milano, sotto la guida di Attilio Scienza e la genetista Serena Imazio. L’equipe ha rinvenuto frammenti di radice di Vitis Vinifera non completamente morti, appartenuti all’originale impianto del genio vinciano. Le foto della vigna storica sono conservate dalla Fondazione Piero Portaluppi, e Luca Maroni illustra questo unicum nel libro “Milano è il vigneto di Leonardo”, e con l’aiuto dell’Università di Milano e Confagricoltura la vigna potrà essere visitata per Expo Milano 2015.
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