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LARGO AI GIOVANI: LE CITTA' DEL VINO CHIEDONO IL PREPENSIONAMENTO DELLE "VECCHIE GENERAZIONI" DEL MONDO DEL VINO

Prepensionamenti sia dei titolari di aziende vitivinicole che dei vigneti impiantanti come "leva efficace per una riduzione programmata della produzione del vino made in Italy e per un rinnovo del settore socialmente sostenibile e di prospettiva per imprenditori delle giovani generazioni": lo hanno auspicato il presidente delle Città del Vino Floriano Zambon e dal sindaco di Montefalco, Valentino Valentini, nell'audizione informale oggi in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Su tutto il territorio nazionale - ha precisato il sindaco di Montefalco Valentini - sono 300.000 gli ettari condotti da viticoltori con oltre 65 anni. "Facilitare il ricambio generazionale - osserva Valentini - significa dare futuro al comparto e assecondare il mercato dei giovani consumatori che tendono a un minor consumo e ad acquisti di maggiore qualità. Stile di produzione il più delle volte scelto dai giovani viticoltori, poco propensi all'uso di chips o trucioli perché attenti all'immagine della cantina avviata e alla domanda di sicurezza alimentare della clientela".
Sulle proposte di prepensionamenti e di estirpazione dei vigneti avanzate dalla Commissione Ue "va verificato - ha detto il presidente delle Città del Vino, Floriano Zambon - dove e come. Un buon 80% dei vigneti italiani ha infatti oltre 25-30 anni ed è destinato ad essere rinnovato in tempi brevi. E' possibile fare azioni di riduzione della produzione nazionale ma occorre programmare i rinnovi".

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