Le “bollicine” Lessini Durello, come da tradizione il “vino di Giulietta”, è il vino con cui si è brindato a Verona nella Trattoria di Giovanni Rana e in “ Palazzo della Gran Guardia” nel “prima & dopo” della prima mondiale dell’opera “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante, tratta dallo scrittore inglese William Shakespeare.
La tradizione vuole che William Shakespeare, grande scrittore e drammaturgo inglese, che rese famosa in tutto il mondo la tragedia dei due giovani innamorati, abbia ripreso l’opera di Luigi da Porto, aristocratico vicentino che, nel 1530, scrisse la sua “Storia nuovamente ritrovata di due nobili amanti”, i cui nomi erano Romeus e Giulietta. E, proprio nell’opera di Luigi da Porto, si parla di Durasena, l’uva originaria che cresceva nelle vallate circostanti i castelli di Montecchio Maggiore, dove ha luogo la vicenda e dalla quale si otteneva il vino consumato dai due sfortunati amanti. La Durasena dell’epoca corrisponde alla Durella di oggi, il vitigno autoctono coltivato sui Monti Lessini a cavallo tra Verona e Vicenza, da cui si ottiene lo spumeggiante Lessini Durello.
Il ritratto - Lessini Durello, “bollicine” da vitigno autoctono
che ancora oggi accomuna le provincie di Verona e di Vicenza; è il risultato di una viticoltura eroica poiché i vigneti sono coltivati fino in alta collina dove l’ausilio della tecnologia lascia il passo al solo lavoro dell’uomo. La produzione media annuale di Lessini Durello si aggira intorno alle 600.000 bottiglie, sia nella versione ferma che spumantizzata, con Metodo Classico o con Metodo Charmat.
Il suolo di origine vulcanica su cui si sviluppa la Durella conferisce al vino una marcata nota minerale che talvolta trae al salino.
E’ un vino che si distingue immediatamente per la sua spiccata acidità. Ideale da abbinare a salumi tipici o il Bacalà alla Vicentina, il Lessini Durello accompagna con eleganza piatti a base di pesce. E’ l’aperitivo ideale nelle calde sere d’estate, meglio ancora se accompagna una bruschetta ricoperta di frutti di mare appena bolliti, con un filo d’olio extravergine d’oliva e una foglia di basilico.
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