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LE BOLLICINE CON L’IMPRONTA DELL’ORIGINE ... AL VIA IL PROGETTO “MILLE E UNA VIGNA”, IDEATO DALLA MAISON BERLUCCHI IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO

Italia
La famosa bottiglia Berlucchi realizzata dall'artista Pomodoro per festeggiare il Millennio

Berlucchi, una delle maison italiane più importanti nella produzione di bollicine con 5 milioni di bottiglie commercializzate ogni anno, dà il via a “Mille e una vigna”, un innovativo progetto che agisce sull’elemento fondamentale di ogni filiera vitivinicola, l’origine, cioè la vigna, fornendo alla strategia aziendale complessiva un impulso decisivo nella ricerca dell’eccellenza qualitativa. Il progetto è stato ideato da Berlucchi, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, con la consulenza scientifica e tecnica del professor Leonardo Valenti.

“L’obbiettivo principale - spiega il professor Leonardo Valenti dell’Università degli Studi di Milano, uno dei massimi esperti italiani di viticoltura - è quello di monitorare i vigneti Berlucchi, costruendo una sorta di “mappa” della destinazione d’uso delle differenti uve, provenienti dalle differenti zone di produzione. Non solo, quindi, controllare e migliorare le pratiche agronomiche allo scopo di ottenere il massimo dalla materia prima, ma anche identificare e fissare la vocazionalità dei vigneti, in vista di un preciso utilizzo delle differenti uve per determinati prodotti, indirizzando la materia prima ad una linea di produzione potenzialmente definita già a partire dalla vigna”.

L’obiettivo è dunque l’identificazione e la classificazione “vocazionale” delle vigne, tanto quelle di proprietà che quelle dei conferitori abituali. Con rilievi periodici in campo, si procederà a un costante monitoraggio dei singoli appezzamenti così da “mappare” i vigneti e, sulla base dei risultati, stilare una sorta di carta d’identità del vigneto, che permetterà di definire con precisione la tipologia di uve che si ottiene da quel determinato appezzamento. Non soltanto, ma tutti i viticoltori conferitori verranno seguiti da un equipe di agronomi con un servizio di assistenza in campo, coordinato da Valenti e dallo studio agronomico Sata, di cui è responsabile Pierluigi Donna.

“Il lavoro è gigantesco - prosegue il professor Valenti - spaziando fra Oltrepò Pavese, Franciacorta e Trentino e interessando circa 450 conferitori, e comprenderà non solo una valorizzazione della materia prima, ma anche un affinamento delle tecniche di vinificazione”.

Il progetto è ambizioso e richiede un lungo e attento lavoro, i primi risultati parziali saranno disponibili solo fra tre anni, e solo allora sarà possibile individuare le specificità produttive di ogni vigneto. “Con questo sistema saremo in grado di differenziare le caratteristiche di ogni vigna e ottimizzare al meglio l’utilizzo delle relative uve per un determinato vino di base” - spiega Arturo Ziliani, responsabile produzione della Guido Berlucchi - L’azienda avrà così il controllo completo della filiera, puntando ad una qualità totale della produzione, il che consentirà di ottenere una maggiore costanza nella realizzazione dei prodotti. L’obiettivo finale è di differenziare i prodotti conferendo ad ognuno una personalità definita, così da offrire al consumatore una linea completa di spumanti Metodo Classico adatti alle differenti esigenze di chi apprezza le bollicine di qualità”.

Franco Pallini

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