Produzione di vino in calo nel mondo (soprattutto per “colpa” dell’Europa, che ha visto una delle vendemmie più scarse della sua storia sia per le bizzarrie del clima che per i tanti vigneti estirpati negli anni passati), scambi internazionali stabili sul 2011, consumi in leggera crescita, così come il vigneto mondiale grazie ai Paesi extraeuropei: ecco in estrema sintesi i concetti salienti della “nota di congiuntura” mondiale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, che riunisce 44 Paesi produttori in tutto il mondo, presentata, oggi, a Parigi, dal dg Federico Castellucci.
La stima della produzione mondiale di vino, dunque, si ferma, nel 2012 a 250,9 milioni di ettolitri: una cifra molto bassa, in particolare a causa del minore contributo dell’Unione europea, che, ad una riduzione della superficie dei vigneti, ha aggiunto condizioni climatiche critiche che hanno inciso sui volumi delle vendemmie. Raccolti poveri, insomma, ed inevitabile loro riverbero sul commercio mondiale di vino che, nel 2012, ha raggiunto un volume di 101,4 milioni di ettolitri, mostrando una stabilizzazione accompagnata ad una modesta ripresa dei consumi.
Un andamento che si dimostra diverso da quello degli ultimi due anni, dove i primi cinque Paesi dell’Ue (Italia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo) vedono ridursi al 62,3% (contro il 65,4% del 2011) la loro incidenza sulla produzione mondiale di vino, a favore del gruppo dei Paesi del cosiddetto “Nuovo Mondo” (Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda, Cile, Argentina e Usa) che passano al 28,2% contro il 25,7% del 2011.
Nonostante una vendemmia decisamente povera, l’Italia rimane il più grande esportatore mondiale in volume con 21,5 milioni di ettolitri di vino che hanno lasciato lo Stivale nel 2012, seguita dalla Spagna con 19,1 milioni di ettolitri e dalla Francia a 15 milioni di ettolitri, con un incremento del 6% rispetto al 2011.
Il consumo mondiale di vino nel 2012 si è attestato a 245,2 milioni di ettolitri. In Europa, il consumo si è stabilizzato sul 2011, con un aumento del consumo francese di poco più di 30 milioni di ettolitri (+0,9 milioni di ettolitri sul 2011). Ma è soprattutto fuori dai confini europei, che il trend è in generale positivo, anche se non è ancora tornato a livelli pre-crisi. Ad esempio, il consumo di vino negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere i 29 milioni di ettolitri nel 2012. Da parte sua, la Cina ha registrato una forte crescita dei consumi (9%).
Il mercato del vino, tuttavia, continua a soffrire l’impatto del calo della produzione, in particolare di quello dell’Europa. Nel 2012, la superficie vitata nei paesi europei è diminuita, raggiungendo i 4.212 milioni di ettari (-0,8% sul 2011).
La produzione mondiale di vino nel 2012 è stimato a 250,9 milioni di ettolitri. Un livello che può essere descritto come molto basso, in particolare per l’Unione europea, dove, esclusi succhi e mosti, sarebbe raggiungere 141,3 milioni di ettolitri. Si tratta di una diminuzione del 10% sul 2011. La Francia ha prodotto nel 2012 il 16,8% in meno e in Spagna questo declino ha raggiunto l’11,2%.
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