Il mercato dei fine wine è in rapida e continua evoluzione, e le posizioni di vertice guadagnate dai big di Bordeaux non sono poi tanto salde, sotto “attacco” da più lati, con la Borgogna che rosicchia quote importanti ed i vini di Italia, Usa e Spagna che continuano a crescere. Eppure, al di là delle transazioni effettive, le etichette più desiderate, e più cercate da wine merchant e collezionisti sulle pagine online del Liv-Ex (www-liv-ex.com), nei primi 7 mesi del 2016, sono ancora una volta quelle dei cinque Premiers Crus di Bordeaux: nell’ordine, Château Lafite Rothschild (Pauillac), Château Mouton Rothschild (Pauillac), Château Haut-Brion (Graves), Château Margaux (Margaux) e Château Latour (Pauillac).
Subito dietro, alla posizione n. 6, c’è un altro bordolese, Pontet Canet, salito di 7 posizioni dal 2015, anche grazie a i 100 punti assegnati all’annata 2010 da Robert Parker, che hanno attirato l’interesse di wine merchant e collezionisti. Buone le performance dei secondi vini dei Premiers Crus di Bordeaux, dal Carruades de Lafite (alla posizione n. 14) al Mission Haut Brion (n. 15). Gloria anche per gli italiani, con due delle etichette icona di Bolgheri sugli scudi: il Sassicaia di Tenuta San Guido, alla posizione n. 22, guadagna due posti sul 2015, ed il Masseto, alla posizione n. 46, mentre esce dalla top 50 Ornellaia (così come Dom Pérignon e Vega Sicilia). A perdere il maggior numero di posizioni è, un po’ a sorpresa, Domaine de la Romanée Conti, crollato dalla posizione n. 14 del 2015 alla n. 39, anche se La Tâche, una delle etichette più prestigiose della griffe di Borgogna, è tra le tre new entry, alla posizione n. 47.
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