In Italia, gli acquisti di vino online sono effettuati nel 37% dei casi da donne under 35 e nel 26% da uomini under 40: i Millennial, rigorosamente anticonvenzionali, anti establishment e attenti alla sostenibilità che privilegiano fare acquisti da smartphone e tablet (l’80% del traffico ed il 66% del fatturato nel 2017 sono stati generati da dispositivi mobili) e si contraddistinguono per paradigmi di consumo ben diversi dai baby boomers, influenzando a loro volta le categorie più alte. Nel valutare l’acquisto di una bottiglia emerge, infatti, l’attenzione verso etichette e cantine già conosciute (58%), seppure le vendite-evento nel settore Vino & Gastronomia suscitino spesso il desiderio di esplorare nuovi sapori come conferma il 32%. Ecco la fotografia scattata, tra numeri e tendenze, da vente-privee.com, pioniere delle vendite-evento online e leader mondiale del settore (con 72 milioni di soci nel mondo, e 7.000 grandi marche di tutti i settori che collaborno alle vendite-evento che hanno una durata limitata che varia da 3 a 5 giorni).
Secondo il recente Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano, il mercato Food&Grocery online in Italia è cresciuto del 37%, affermandosi sempre più nello stile di vita dei consumatori italiani, trainato da un crescente entusiasmo e curiosità nei confronti del comparto, oltre che dal dinamismo dei player coinvolti. Oggi l’e-Commerce gioca un ruolo fondamentale per il settore enogastronomico, capace di coniugare la rapidità d’acquisto alla profondità dell’offerta.
Ma il valore di una bottiglia di vino va oltre a quello meramente commerciale, includendo territori, persone, chiacchiere e racconti: il 46% dichiara infatti che il miglior modo per gustare un calice di vino è in buona compagnia, condividendo questo momento nella realtà ma anche attraverso i propri canali social (72%), dove Instagram domina la scena (45%), seguito da Facebook (33%). Per questo l’esperienza passa anche nel momento dell’acquisto, e per un prodotto come il vino segue lo stimolo dell’impulso, proprio come se fosse un capo di moda o una calzatura: secondo il 48% degli intervistati mettere nel carrello una bottiglia di vino è piacevole come selezionare un abito o un accessorio. Questo comportamento porta anche, nella dimensione online, a un’apertura maggiore verso nuovi sapori: per il 36% dei clienti vente-privee una vendita-evento di vino permette di conoscere, provare e affezionarsi a etichette mai assaggiate al ristorante o in enoteca.
Capitolo a parte per il complesso e ricercato mondo dei rosé, la cui patria putativa è stata per molti anni la Francia, ma che inizia finalmente a cogliere la propria rivincita anche sul territorio italiano. Riscoperto da enogastronomi e grandi chef per la versatilità che consente la creazione di abbinamenti bilanciati e accattivanti, il vino rosato riscuote un crescente interesse anche tra i consumatori. Secondo il 67% dei clienti vente-privee, i rosé soddisfano un desiderio di freschezza, da abbinare con qualsiasi genere di pasto. Nonostante gran parte dei clienti vente-privee ritenga sia importante saper abbinare il giusto vino a carne o pesce, emerge quindi una crescente curiosità verso nuovi accostamenti, al di fuori dei soliti canoni. E poi, il rosé toglie dall’insicurezza della scelta perché spesso piace sia agli amanti dei rossi sia dei bianchi, come dichiara anche il 38%. Un’indagine condotta da Episteme per Pasqua Vigneti e Cantine ha esplorato alcune tendenze che stanno prendendo forza sui mercati, tra cui lo stile di consumo del rosé: è stato stimato che il 10% del vino consumato a livello mondiale è pink mode. Ma in quanti possono affermare di sapere come gustare correttamente un buon bicchiere di vino rosé? Sicuro di sé, infatti, ad oggi, sembra essere solo il 17% dei clienti del sito.
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