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A 150 ANNI DALLA NASCITA

Leonetto Cappiello, Livorno celebra l’artista che ha reso la pubblicità del vino e del cibo un’arte

Il “Premio Cappiello”, dedicato al “padre” del manifesto moderno, alla designer di etichette Simonetta Doni ed al giornalista Raffaele De Rosa

Ad aver reso iconici i prodotti del mondo del vino e del cibo, che, ancora oggi fanno parte dell’immaginario collettivo, è, su tutte, una firma: Leonetto Cappiello, il “padre” del manifesto moderno, che ha rivoluzionato il linguaggio della pubblicità trasformandola in un’arte. E, a 150 anni dalla nascita, Livorno, la sua città natale, nei giorni scorsi nello scenario liberty delle Terme del Corallo, ha reso omaggio ad uno dei più grandi maestri della comunicazione visiva, facendo da sfondo al “Premio Cappiello” 2025 ai nuovi affiche dedicati a vini e distillati contemporanei, in dialogo con lo stile e la forza comunicativa di Cappiello, nel segno del legame tra comunicazione enogastronomica ed arte, alla presenza di Pierre Cappiello, nipote ed erede dell’artista. E che ha accompagnato la consegna dei “Premi Speciali” a personalità che, ai giorni nostri, ne incarnano lo spirito visionario e innovativo: Simonetta Doni, rinomata designer di etichette vinicole, simbolo di come l’arte grafica possa trasformare il vino in un racconto visivo, e Raffaele De Rosa, figura del mondo della comunicazione e del giornalismo, che con la sua esperienza ha contribuito a valorizzare il linguaggio dell’immagine e della parola.
Insieme a loro, hanno ricevuto il “Premio Cappello” gli artisti Cinzia Mazzoni con “Un sorso di Toscana”, Aurora Cambini con “Cantina Varramista”, ed Elisa Biagiotti con “Varramista 2025”. E, in un dialogo tra generazioni, gli studenti delle Scuole di Secondo Grado con indirizzo artistico o grafico pubblicitario e delle Accademie d’Arte e dei Media Gaia Armani con “La ballerina in rosso”, Giulia Giovinazzo, con “Il rosso Varramista ... ti porta in vespa tra i vigneti” e Diego Simoncini con “I quattro Varramista”, da Claudia Prosperi con “Share the joy” a Nancy Gobbo con “Il piacere del peccatore”, da Viola Pandalone con “Ebrezza della natura”. E con la cantina protagonista dell’edizione 2025 che è stata la Fattoria Varramista, storica tenuta toscana appartenuta alla nobile famiglia fiorentina dei Capponi, e poi alle famiglie Piaggio e Agnelli, nelle Terre di Pisa, premiata con “Mtv Cantina 2025 - Premio Internazionale Leonetto Cappiello”.
Nato a Livorno, nel 1875, nel 1898 Leonetto Cappiello si trasferisce a Parigi, “capitale” mondiale dell’arte e della comunicazione in piena Belle Époque, avviando collaborazioni con riviste satiriche e illustrate, fino alla svolta nei primi anni Novecento, quando inizia a dedicarsi al manifesto pubblicitario. Lontano dalle raffinatezze decorative dell’Art Nouveau, sceglie un linguaggio diretto e innovativo: figure isolate, colori squillanti, sfondi scuri che esaltano il soggetto e lo rendono immediatamente riconoscibile, che diventano immagini-simbolo capaci di fissarsi nella memoria collettiva. Nel corso della sua grande carriera realizza oltre 1.000 manifesti, collaborando con marchi celebri come Campari (per il Bitter Rosso Spiritello), Martini, Contratto, Cinzano, Florio, Chocolat Klaus, Cachou Lajaunie, Thermogène, Pippermint Get, Sparklet Soda e Parapluie Revel e firmando opere come il celebre “Diavolo Verde” per il liquore francese Maurin Quina. E che ne fanno un innovatore che ha trasformato la pubblicità in un’arte popolare, accessibile e universale. Il suo stile ha influenzato generazioni di grafici e creativi, aprendo la strada alla cultura dell’immagine che caratterizza ancora oggi il nostro tempo.
Il Premio in suo onore, nato da un’idea di Simone Nannipieri, fondatore di “Enoturistica”, non è solo un concorso artistico, ma un viaggio che unisce la tradizione di un grande maestro con l’energia creativa delle nuove generazioni, con l’obbiettivo di riportare al centro l’immagine come linguaggio universale, capace di parlare al cuore prima ancora che agli occhi. Attraverso la reinterpretazione dello stile di Cappiello, infatti, studenti e artisti di oggi - ricevendo in premio visite in cantina, vini e distillati donati dai produttori, un trofeo ispirato al “Diavolo Verde” ed una pergamena simbolica delle “Nuove Livornine dell’Arte”, assegnati dalla giuria composta dalla giornalista e conduttrice del Tg1 Dania Mondini, Patrizia Cantini (Aset), Anastasia Mancini, presidente Movimento Turismo del Vino Toscana, dall’avvocato Marco Giuri dello Studio Giuri & Associati, Francesca Frediani, responsabile vendite Varramista, e da Marco Guerrieri, Industrial Brand Visual Designer - hanno dialogato con il passato per costruire un futuro in cui arte, comunicazione e cultura del vino si intrecciano in un’esperienza condivisa.

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