Tra le consapevolezze che il Coronavirus ci ha lasciato, c’è la necessità di ripensare i modelli di produzione e consumo, spostando sempre di più tutto su un piano di maggiore sostenibilità e innovazione: proprio durante il lockdown, i consumatori sono andati alla ricerca di prodotti naturali, biologici, con etichette chiare su ingredienti e provenienza, a confermare una tendenza di crescita già in atto. Secondo i numeri di AssoBio, i consumi di prodotti biologici, infatti, nel 2019, hanno raggiunto 4.089 milioni di euro, dei 3.483 milioni come consumo at home, 502 milioni “away from home”, fuori casa, e 104 milioni nel canale bar. Registrando crescite anche nelle esportazioni, che hanno toccato quota 2.266 milioni di euro, con un aumento sull’anno precedente del +10%, arrivando a rappresentare il 5,5% del totale dell’export agroalimentare italiano. E, come detto, raggiungendo l’apice durante la pandemia ed in particolare nel mese di marzo, con le vendite in aumento del 19,6% in confronto allo stesso mese dell’anno precedente, con picchi del +26,2% nei piccoli supermercati di quartiere e del +28,8% nei negozi specializzati. In 5 anni, poi, il fatturato dei prodotti bio nella Gdo è raddoppiato, ed è cresciuta, con percentuali incisive, anche l’incidenza delle linee Bio Eco. Un trend che l’emergenza Covid19 ha ulteriormente evidenziato: un riconoscimento, anche da parte di nuove fasce di consumatori, della qualità e della sicurezza delle filiere biologiche che sono la miglior espressione dei produttori agricoli e delle imprese di trasformazione nazionali. L’Italia è, oggi, il leader europeo per il biologico con oltre 68.000 agricoltori e più di 10.000 imprese di trasformazione, testimonial dell’eccellenza del patrimonio di tipicità enogastronomiche.
Un rapporto, quindi, stretto e sempre più imprescindibile quello tra biologico e salute, che passa attraverso la ripresa economica, l’innovazione, la collaborazione e il trend, che sarà approfondito e messo sotto ai riflettori a Sana Restart, a Bologna, dal 9 all’11 ottobre, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, appuntamento fieristico in scena da oltre 30 anni, leader nel settore del bio e del naturale, che ogni anno riunisce tutti gli attori del panorama della sostenibilità, dalla produzione agroalimentare al beauty, dall’economia al lifestyle. Che, nell’era post-Coronavirus, dedica proprio alla ripartenza la sua edizione 2020, tornando con importanti collaborazioni, come quella tra Terra Madre Slow Food e Bolognafiere, in una sorta di scambio tra due dei più importanti saloni dedicati a sostenibilità e natura, un patto strategico nato dalla necessità di ripensare i calendari fieristici e le modalità di svolgimento degli eventi che la pandemia di Covid-19 ha letteralmente stravolto in tutto il mondo. Sana, che si aprirà con la seconda edizione di Rivoluzione Bio, l’iniziativa lanciata nel 2019, in collaborazione con FederBio e AssoBio, che si ripropone quest’anno con una serie di tavoli tematici che vedranno gli interventi di esperti e protagonisti per gli ambiti di riferimento. Gli Stati generali del Bio, che, nella prima edizione del 2019, si sono chiusi con la presentazione del “Manifesto del Bio 2030”, elaborato dalle Istituzioni e dalle associazioni coinvolte, offriranno un confronto reso ancora più stringente dalla emergenza Covid19 che ha ulteriormente evidenziato l’importanza del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente. E, nel confronto, sarà presentato l’Osservatorio Sana 2020, curato da Nomisma, con il patrocinio di Federbio e Assobio e il sostegno di Ice, strumento che propone il monitoraggio dei numeri chiave della filiera biologica, dalla produzione fino alle dimensioni del mercato.
La potenza del ramo biologico del settore agricolo è ormai chiaro alla politica, come confermato dal Commissario all’Agricoltura dell’Unione Europea, Janusz Wojciechowski, nel videomessaggio al webinar di B/Open, rassegna del Bio Foods & Natural self-care, in programma a Verona il 23 e 24 novembre 2020, dedicato alle “Opportunità di accesso al credito e soluzioni per il futuro nel bio”: “il biologico è simbolo della strategia Farm 2 Fork, è ecosostenibile, offre opportunità economiche ad agricoltori e risponde a una crescente domanda dei consumatori. Abbiamo fissato l’ambizioso obiettivo di aumentare ad almeno il 25% entro il 2030 le superfici a biologico dei terreni agricoli dell’Ue e dobbiamo per questo mettere in atto misure che garantiscano che l’offerta di prodotti biologici soddisfi la domanda dei consumatori, e che mantengano il settore in equilibrio, assicurando allo stesso tempo una transizione equa per gli agricoltori e trasformando le sfide in opportunità commerciali. Dobbiamo continuare a sostenere finanziariamente l’agricoltura biologica e la Politica agricola comune sarà uno degli strumenti chiave. La Commissione - ha concluso il Commissario Ue - ha proposto di rafforzare la dote della Politica agricola comune: in totale sono stati proposti 391 miliardi di euro per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, che sono 26 miliardi e mezzo in più rispetto a quanto inizialmente proposto nel 2018”. Accanto alla Pac, per il Commissario Wojciechowski, serviranno “misure aggiuntive, come la promozione di alimenti biologici, appalti pubblici che aumentano la quota di prodotti bio nella ristorazione, nelle mense e in altri segmenti. Nei prossimi mesi - ha annunciato - l’Unione Europea proporrà un nuovo piano d’azione per l’agricoltura biologica, che per i prossimi cinque anni sarà uno strumento importante per accompagnare la crescita futura del settore”. E anche a livello nazionale, la crescita del sistema produttivo biologico ha le carte in regole per rispettare gli obiettivi dell’Unione europea al 2030. “Un sostegno più mirato passerà attraverso azioni e politiche dedicate - ha detto Paolo Torrelli del Ministero delle Politiche agricole, partecipando all’incontro digitale firmato B/Open - in cui il ruolo delle parti sociali e degli attori della filiera sarà fondamentale per declinare in Italia la strategia sul bio. E grazie al Green Deal sarà un’occasione epocale”.
Focus: Sana 2020, partnership tra Madre Terra Slow Food e BolognaFiere
Un’intesa destinata ad aprire nuovi scenari per il mondo del bio italiano e, come diretta conseguenza, per il modello agricolo e alimentare, per la conservazione del paesaggio e delle risorse della natura, per le ricadute anche sociali che genera un sistema basato sulla produzione di cibo buono, pulito e giusto. Il patto strategico tra BolognaFiere, Slow Food e FederBio nasce dalla necessità di ripensare i calendari fieristici e le modalità di svolgimento degli eventi che la pandemia di Covid-19 ha letteralmente stravolto in tutto il mondo. Cancellazioni e rinvii sono stati annunciati già a partire dai primi giorni di marzo e ancora oggi lo scenario rimane molto incerto: molti organizzatori si sono reinventati eventi digitali e nuove formule con la consapevolezza del ruolo indispensabile che queste iniziative hanno per far conoscere prodotti, idee, progetti. FederBio, Slow Food e BolognaFiere hanno deciso quindi di unire le forze per collaborare alla realizzazione di Sana e Terra Madre Salone del Gusto 2020, con l’intenzione di confermare e ampliare questa intesa nei prossimi anni.
“Questo accordo - commenta Francesco Sottile membro del Comitato esecutivo di Slow Food Italia - rafforza la visione politica di Slow Food sul tema della difesa dell’ambiente in un momento in cui il futuro dell’umanità sul pianeta è sempre più a rischio. Incontrarsi con FederBio a Sana è un passo importante per dimostrare quanto è necessaria una proiezione comune per far muovere la nostra agricoltura verso quella transizione ecologica che oggi è finalmente nell’agenda politica europea e su cui bisogna essere molto vigili. Le migliaia di agricoltori, allevatori, trasformatori, che credono in questo processo virtuoso hanno bisogno di vedere consolidarsi partenariati forti che oggi condividono percorsi importanti dei propri eventi e domani potranno potenziare la propria voce in ambito europeo e nazionale”.
“Di fronte a un cambiamento di questa portata - ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio - servono nuove alleanze con chi condivide la stessa sensibilità ecologica e la visione di un futuro, per l’agricoltura e il cibo, basato sul rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo, più equo e sano, in grado di dare valore al ruolo degli agricoltori. Per questo consideriamo fondamentale l’avvio del protocollo con Slow Food attraverso il quale Terra Madre Salone del Gusto e Sana possono sempre di più rappresentare i luoghi concreti del buono, pulito e giusto”.
“Oltre 30 edizioni di Sana - dichiara Antonio Bruzzone, dg BolognaFiere - è la miglior testimonianza dell’attenzione della Società alle tematiche legate alla sostenibilità e alla qualità della vita. Siamo orgogliosi di aver accompagnato, in questi anni, la crescita della responsabilità ambientale. Lo abbiamo fatto attraverso le nostre manifestazioni, la capacità di networking che queste esprimono anche a livello di filiera e realizzando iniziative istituzionali, come Rivoluzione Bio, gli stati generali dei Bio propedeutici, ora, anche al confronto che l’agenda europea sui temi ecologici ci richiede. In questa edizione 2020 post pandemia - prosegue Bruzzone - il nostro impegno è ancora più significativo; Sana Restart sarà la prima manifestazione del secondo semestre 2020, fondamentale per il rilancio dell’economia in piena sicurezza per espositori e visitatori. Riprendere l’attività con operatori che sviluppano le loro attività in chiave ambientale, stimolerà importanti riflessioni anche su futuri modelli di business con i quali dovremo confrontarci”.
Focus: Sana Restart, tra ecommerce e nuove tendenze
Largo spazio anche all’innovazione, poi, che ormai si sa, è alleata inevitabile dello sviluppo, sociale ed economico. A questo proposito, a Sana si approfondirà il legame di consumatori e mercato con l’ecommerce. Con sempre maggiore incidenza i canali digital ospitano i prodotti bio certificati le cui referenze online crescono con trend decisamente positivi; il digitale dimostra di essere uno dei canali più strategici e con ancora ampi spazi di sviluppo. A questi nuovi business BolognaFiere dà massimo risalto, affiancando il contesto espositivo a focus di approfondimento con attori i protagonisti dell’e-commerce, come Amazon e Alibaba. In particolare, continua e si rafforza la collaborazione con Amazon e Agenzia Ice (lanciata a gennaio 2020) che vede BolognaFiere e FederBio sostenere le aziende del bio che intendono proporre i propri prodotti all’interno della “Vetrina del made in Italy” di Amazon, fortemente promossa nei mercati europei e americano. BolognaFiere, infatti, ospiterà a Sana Restart Amazon, e lo supporterà nella proposta di occasioni di formazione per la vendita sui suoi canali. L’accordo fra Amazon e Ice Agenzia offrirà, inoltre, ulteriori opportunità di visibilità ai prodotti delle aziende ammesse nella Vetrina made in Italy con piani di digital advertising su alcuni canali esteri. Allo stesso modo, ci sarà il supporto delle attività di internazionalizzazione delle aziende italiane del biologico anche sulla piattaforma b2b di Alibaba, che verrà presentata direttamente alla business community durante il Salone. Nell’area dedicata alle esperienze digitali non mancheranno, poi, approfondimenti dedicati al tema della blockchain, strumento fondamentale (e sempre più diffuso) per garantire tracciabilità e controllo delle frodi.
E poi, si presentano a Sana tutte le tendenze del mondo del biologico e del naturale, fra focus e approfondimenti, dalle piante officinali e le spezie ai prodotti “free from”, fino al tè. “La via delle erbe” sarà l’iniziativa dedicata alle piante officinali e alle spezie, da sempre elementi fondanti della cosmesi e dei prodotti per la salute al naturale. Dal 2020 un programma pluriennale di iniziative metterà in primo piano i benefici, le normative vigenti e gli utilizzi di questi alleati della bellezza e della salute. Poi, lo spazio dedicato ai prodotti “free from”, che rispondono alle esigenze di intolleranti e allergici, che non comprendono nella propria composizione determinati ingredienti, composti o sostanze che il consumatore predilige per motivazioni diverse. Sono sempre più diffuse, infatti, le produzioni senza glutine e senza lattosio, cui si affiancano, con trend crescente, altri prodotti senza vari ingredienti (uova, sale, lievito e allergeni vari). Altra novità di questa edizione sarà Sana Organic Tea, dedicata a un ambito che vede sempre più appassionati: il tè. Le migliori proposte di Tè Bio saranno a disposizione degli operatori che avranno l’opportunità di ampliare la propria conoscenza di questa versatile bevanda e delle sue infinite declinazioni di utilizzo.
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