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LA VISIONE

L’Oiv compie 100 anni. “Ed oggi più che mai è fondamentale per superare le sfide del settore”

Parla John Barker, nuovo direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, guidata da Luigi Moio
JOHN BARKER, OIV, vino, Mondo
John Barker, nuovo dg dell’Oiv, guidata da Luigi Moio

Il centenario dell’Oiv è “un’opportunità per celebrare un secolo di successi, per rafforzare l’impegno dei membri nei confronti dell’Organizzazione, per elevare il profilo dell’Oiv e per guardare ai prossimi 100 anni e oltre. La leadership e la collaborazione che l’Oiv fornisce sono necessarie oggi più che mai per aiutare i Paesi membri a superare le sfide e a trarre profitto dalle opportunità che il settore vitivinicolo si trova oggi ad affrontare”. Ecco le prime parole ufficiali di John Barker, nuovo direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (Oiv), che, alla presenza del presidente Luigi Moio, a Digione, ha iniziato a ricoprire l’incarico dopo l’elezione del 9 giugno 2023, nell’assemblea generale dell’Oiv a Jerez de la Frontera (Spagna), e dopo la prematura dipartita, per malattia, dell’ex dg Pau Roca, che è stato ricordato con stima, gratitudine ed amicizia, ancora una volta, dallo stesso Luigi Moio.
John Barker, dalla nuova sede Oiv di Digione, nei giorni scorsi, ha sottolineato l’importante legame tra il vino e i prodotti vitivinicoli e la terra, il clima e le persone del loro luogo d’origine, aspetto che ha un grande valore sia economico che culturale, ed ha sottolineato l’impegno dell’Oiv per l’integrità e l’autenticità di tutti i prodotti della vite, nonché per un consumo responsabile e moderato.
Un impegno che si svilupperà non solo nelle celebrazioni del centenario dell’Oiv, ma anche nel nuovo piano strategico quinquennale (2025-2030, ndr) attraverso il quale, secondo Barker, andrà definita un’agenda ambiziosa con una forte attenzione scientifica agli elementi che determineranno il futuro del settore vitivinicolo, come il cambiamento climatico e la sostenibilità. Tra gli obiettivi, anche quello di aumentare il numero dei Paesi membri dell’Oiv, ed il suo riconoscimento tra i Paesi terzi, le altre organizzazioni internazionali e nel settore vitivinicolo più in generale.
Una visione futura per una delle più importanti, se non la più importante organizzazione internazionale del vino, nata ufficialmente nel 1924, nel suo primo atto costitutivo si poneva obiettivi attualissimi ancora oggi, come ricordato dal presidente Luigi Moio già nell’assemblea di Jerez: “prima di tutto, studiare e sviluppare misure idonee a far conoscere ed apprezzare il valore positivo di un consumo moderato del vino (in Usa c’era ancora il proibizionismo, ndr) in abbinamento ai pasti ed in un contesto di stile di vita sano. In merito a questo primo obiettivo è il caso di ricordare che il primo articolo dell’atto costitutivo dell’Oiv, risalente al 1924, dichiarava che l’organizzazione doveva raccogliere, studiare e pubblicare informazioni che dimostravano gli effetti benefici del vino”.

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