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MADE IN ITALY - A BEVAGNA E MONTEFALCO, CONVEGNO DI “SYMBOLA”. LA “SOFT ECONOMY” E’ LA CHIAVE DI VOLTA PER IL RILANCIO DEL PAESE. L’ESEMPIO DEL VINO. REALACCI: DAL GOVERNO INNOVAZIONI CONCRETE. A MARZO 2007, A MILANO, LA FIERA DELLA SOFT ECONOMY

Italia
Il panorama di Montefalco, patria del Sagrantino

"La sfida della qualità è pronta per il Paese e la politica deve saper dare una risposta forte": è, in sintesi, il messaggio lanciato dal seminario della Fondazione Symbola sulla soft economy e la qualità italiana, ieri e oggi, a Montefalco e a Bevagna, in Umbria, patria di quel Sagrantino, che ha fatto vedere, grazie ad intuizione (ed investimenti) della cantina Caprai, la formula perfetta di qualità-territorio-identità. Gli ospiti? Il vice premier e ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli, di Ermete Realacci, presidente di Symbola, di Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, di Anna Maria Artoni, presidente di Confindustria Emilia Romagna, di Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria, di Franco Pasquali, segretario di Coldiretti e di Domenico Siniscalco, dell'Università di Torino.
"Chi è oggi alla guida di questo paese - continua Realacci, "padrone di casa" della due giorni - deve saper tradurre in azioni concrete, il fatto che l'innovazione, la creatività, i paesaggi, la qualità della vita, il patrimonio storico artistico, i saperi e il rapporto col territorio, la coesione sociale, sono chiavi di volta importanti per far ripartire l'economia italiana".
Dalla concorrenza alle liberalizzazioni, dalla serietà nel condurre una politica economica al tema del cuneo fiscale, dal riequilibrio fra lavoratori e imprese, tra rendite finanziarie e immobiliari per aiutare le nuove sfide produttive, "questi sono i primi segnali che ci arrivano dal Governo Prodi - commenta Ermete Realacci - che sembrano andare nella giusta direzione, ma tutto questo non basta: ci vuole una chiara indicazione di quale sia la missione per il Paese, una visione d'insieme per riattivare questo processo di ripresa".
Una chiave su cui scommettere quindi per il presidente di Symbola è la "soft economy, per mettere in campo le energie più valide del paese". "Una suggestione in tal senso - continua Realacci - la indica la delega al vice Premier e ministro Rutelli per sviluppare le capacità, le potenzialità e l'immagine del "sistema Italia" per rilanciare il "marchio Italia" e i settori produttivi ad esso collegati, per sviluppare politiche organiche per le città storiche, i piccoli comuni, le reti, i distretti, il vino, gli itinerari turistico-culturali, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico".
Ma per il presidente di Symbola "una suggestione non basta per rimettere in moto le tante realtà che sul territorio sono in attesa di un segnale di ripresa". Il Governo Prodi deve quindi "coinvolgere tutto il paese in questa sfida", perchè sebbene "siamo ancora nei primi 100 giorni di Governo e non sia nè semplice, nè scontato, tutto questo è fortemente praticabile".
L'indagine previsionale (dei prossimi 5 anni) sul futuro della qualità italiana, realizzata da Domenico de Masi, ha infine messo in luce un concetto fondamentale: la qualità, che deve essere il "collante" dei progetti futuri "perchè tiene insieme il valore di un prodotto, la cultura e la creatività di chi lo immagina, la qualità della vita di chi lo progetta, la passione e le condizioni di lavoro di chi lo realizza, la coesione sociale delle loro comunità. Collegare tutto questo - ha concluso Realacci - vuol dire, implicitamente, investire sull'identità per rilanciare la competitività del sistema Italia".

Antonio Boco

La curiosità - Arriva la fiera della Soft Economy, a Milano nel marzo 2007 ...
Nel 1920 quasi 1300 espositori si diedero appuntamento lungo i Bastioni di Porta Venezia, a Milano, per la prima edizione della Fiera Campionaria. Un grande appuntamento per celebrare i fasti dell'industrialismo. Bloccata dalla guerra, la Campionaria riaprì i battenti nel 1946 e negli anni '60 e '70 diede un grande impulso allo sviluppo economico dell'Italia.
Con lo spirito di rinnovare un grande evento socio-economico del nostro paese e trarre vigore dalla forza della tradizione per valorizzare quello che di meglio siamo in grado di proporre, nasce oggi la proposta di una nuova Fiera Campionaria: l'idea, presentata, in anteprima, nel meeting di Symbola, è quella di mettere in mostra in un grande evento fieristico i tanti protagonisti della qualità italiana e promuovere il modello di sviluppo della soft economy.
Una sorta di prosecuzione ideale, ma anche concreta, del tema al centro del dibattito di questi giorni, che vedrà i tanti protagonisti delle eccellenze italiane, famosi in tutto il mondo o poco noti, grandi e piccoli, in rappresentanza di tante realtà, dalle produzioni artigianali a quelle industriali, dalla tecnologia ai servizi territoriali, dalla moda al vino ed agroalimentare, dalla cultura al turismo, darsi appuntamento in una vetrina davvero unica al mondo.
Il luogo dell'incontro sarà nell'avveniristico polo espositivo di Rho, disegnato dall'architetto Massimiliano Fuksas, gli artefici dell'iniziativa la Fondazione Symbola e Expo Cts, la data della manifestazione è marzo 2007.
"Conoscenza, orgoglio coraggio e meraviglia, sono oggi, come allora, le leve su cui puntare per dare un nuovo impulso al paese", spiega Ermete Realacci, presidente di Symbola . "Quello che l'industria ha significato negli anni del boom economico trova oggi nella soft economy una nuova scommessa". L'idea è di pensare all'Italia del futuro a partire dall'Italia che c'è, quella su cui scommettere.

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