Il tricolore, simbolo dell’Italia, finisce anche sulle fascette dei vini a denominazione. Come annunciato già nei giorni scorsi, la bandiera italiana, da oggi, “Giornata Nazionale del Made in Italy”, comparirà sui contrassegni di Stato per Docg e Doc, prodotti dall’Istituto Poligrafico e Zecca della Stato. Secondo cui “i nuovi contrassegni proteggeranno in maniera più efficace i vini italiani dai falsi grazie a tecniche di sicurezza simili a quelle presenti nelle banconote e ad un Qr Code. Con il codice Qr in maniera veloce tutti potranno accedere ai dati di tracciabilità e anticontraffazione del prodotto provvisto di contrassegno - spiega la Zecca - attraverso una piattaforma sicura, sviluppata e gestita dall’Istituto Poligrafico, senza oneri aggiuntivi per gli operatori, e nella quale sono presenti tutte le informazioni trasmesse da ciascuno degli attori della filiera (organismi di certificazione, consorzi di tutela ed aziende)”. Ovviamente, spiega ancora l’Istituto, le fascette già realizzate non aggiornate con le modifiche previste dal decreto potranno essere utilizzate fino ad esaurimento.
“Insieme all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - ha detto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida - difendiamo e garantiamo la tracciabilità delle nostre eccellenze dalle sofisticazioni e dall’Italian Sounding. Con le nuove fascette i cittadini stranieri avranno informazioni più accurate sull’origine del prodotto e con il tricolore, che è il nostro segno di riconoscimento principale, insieme al logo della Repubblica Italiana, saranno certi di comprare e consumare un prodotto realmente italiano. Sapere se un prodotto è davvero “made in Italy” con le nuove fascette sarà più facile e immediato”.
“Su indicazione del Ministero dell’Agricolturae in accordo con la filiera abbiamo messo sulle bottiglie la nostra fascetta con il simbolo dello Stato Italiano e una bandiera tricolore. Il nuovo contrassegno di Stato per i vini Docg e Doc è un potente strumento di anticontraffazione e garanzia di qualità certificata: tutelare il nostro made in Italy significa valorizzarlo”, ha aggiunto Francesco Soro, ad Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Che, nel 2024 ha realizzato 2,1 miliardi di contrassegni.
Il sistema di tracciabilità italiano garantisce l’autenticità e la rintracciabilità di un numero sempre più alto di vini a denominazione d’origine e protegge in maniera sempre più forte dai tentativi di contraffazione. Secondo Coldiretti, spiega ancora la nota dell’Istituto, le perdite legate alla contraffazione del vino italiano superano il miliardo di euro all’anno. E non solo rappresentano un danno economico diretto per i produttori, ma compromettono anche l’immagine del made in Italy e la fiducia dei consumatori. I mercati più esposti alla contraffazione includono Cina, Russia, Vietnam, Thailandia e Stati Uniti.
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