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“MANTENERE L’ACCISA ZERO PER IL VINO”: COSI’ LA CONFAGRICOLTURA

C’è il forte pericolo che venga introdotta, per il vino e per il vino spumante, un’aliquota minima di accisa. Ne dà notizia Confagricoltura (WineNews aveva già anticipato la news nel dicembre 2006), informando che la Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo sta discutendo un progetto di relazione (Relazione Lulling) sulla proposta di direttiva del Consiglio sul ravvicinamento delle aliquote di accisa sull’alcole e sulle bevande alcoliche (modifica della direttiva 92/84/Cee). E che nell’ambito di tale discussione è stata richiesta l’introduzione di un tasso minimo positivo di accisa per il vino e per il vino spumante.

Confagricoltura ricorda che oggi, nei principali paesi produttori, fra cui l’Italia, le accise per il vino sono nulle. Ciò si spiega con la specificità agricola del prodotto. Il vino, infatti, è ottenuto da uve prodotte e trasformate direttamente dai produttori, individualmente o collettivamente; per questo motivo è incluso, come prodotto agricolo, nell’allegato B del Trattato, ed è oggetto di un’organizzazione comune di mercato e di altre misure orizzontali della politica agricola.

Confagricoltura sollecita il Parlamento Europeo a valutare attentamente i danni che potrebbero derivare da questa operazione. L’introduzione dell’accisa, infatti, si ripercuoterebbe negativamente sui prezzi pagati dai consumatori. E, considerate le condizioni di concorrenza internazionale a cui è sottoposto il mercato del vino, l’aumento delle aliquote potrebbe avere conseguenze anche sui prezzi praticati dai produttori. Per questi motivi Confagricoltura invita i membri della Commissione per i problemi economici e monetari a valutare attentamente la proposta e ad attivarsi per mantenere l’aliquota di accisa zero per il vino.

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