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MARCO CAPRAI, LEADER DEL SAGRANTINO, SU QUESTIONE TRUCIOLI, DOPO CHE IL SINDACO DI MONTEFALCO LI VIETA SUL TERRITORIO COMUNALE: “NON BATTAGLIA IDEOLOGICA MA REGOLE CHIARE”

Invita a non fare una battaglia ideologica sull'uso dei trucioli nella produzione del vino Marco Caprai, leader del Sagrantino, dopo che il sindaco di Montefalco Valentino Valentini ha deciso ieri con un’ordinanza di tenerli lontani dal proprio territorio comunale anche nei vini da tavola e in quelli Igt. Si tratta della seconda iniziativa del genere in Europa dopo il caso di Torrecuso (Benevento). Secondo Marco Caprai la decisione del sindaco di Montefalco di vietarli per ogni vino ha il merito di "eliminare ogni area grigia dove non si sa mai dove sia la linea di confine". La sua esortazione è, comunque, che, in Italia, ci sia una sempre maggiore produzione di qualità.
"Mi auguro - ha detto Caprai - che la decisione di vietare i chips sia condivisa anche nel resto del territorio a origine controllata e garantita. Non riguardi cioè solo Montefalco ma anche gli altri comuni dove si può produrre il Sagrantino. Auspico che i sindaci dell'area di produzione adottino la stessa decisione".
Secondo l'imprenditore umbro "il vino italiano e quello umbro in particolare stanno vivendo un momento di luci e ombre". "Abbiamo successo sui mercati esteri - aggiunge - perché la qualità e l'immagine sono radicalmente cambiate, ma i prezzi del vino in generale e la remunerazione degli agricoltori continuano a rimanere bassi. La quantità di prodotto di qualità è ancora oggi troppo limitata. Il vero sforzo è che il mondo della produzione nel suo complesso deve mettersi un po' a lavorare".
Caprai invita però a non fare battaglie ideologiche sul ricorso ai trucioli: "non credo che siano una scorciatoia - spiega - per trasformare il vino cattivo in vino buono. Non ne farei quindi né una battaglia ideologica né produttiva. E' comunque meglio avere delle regole chiare, che ne sia proibito l'uso, e da un punto di vista dei controlli è una facilitazione".
Nelle precauzioni legate alla salute dei consumatori, l'imprenditore ricorda che nel Seicento il bottigliere del Papa parlava del vino fatto con "le tacche". "Perché comunque il legno ha la proprietà di permettere una migliore chiarificazione dei mosti - conclude Caprai - e una polimerizzazione delle sostanze".

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