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MARJANE SATRAPI, GIOVANNI BONOTTO, GIACOMO RIZZOLATTI, SERGIO ROMANO E IL PROGETTO “LE VIGNE DI VENEZIA”: ECCO I NOMI DEI CINQUE VINCITORI DEL “PREMIO MASI” 2013, DI SCENA IL 5 OTTOBRE, A GARGAGNAGO IN VALPOLICELLA

Marjane Satrapi, Giovanni Bonotto, Giacomo Rizzolatti, Sergio Romano e il progetto “Le vigne di Venezia”: ecco i nomi dei cinque vincitori del Premio Masi 2013 (www.premiomasi.com), che da 32 anni celebra la vivacità creativa di persone e istituzioni impegnate ad affermare e a promuovere i valori fondanti della società e del vivere civile. Saranno loro, nelle tre categorie storiche del riconoscimento istituito dalla Fondazione Masi, che, sabato 5 ottobre 2013, firmeranno la botte di Amarone Masi a loro dedicata.
A Marjane Satrapi va il premio “Grosso d’oro Veneziano”: la scrittrice iraniana, autrice del romanzo autobiografico a fumetti “Persepolis”, diventato anche un film d’animazione, si è distinta per il suo impegno nella difesa dei valori universali di libertà, giustizia e integrità umana, attraverso la denuncia della repressione del regime in Iran. Tre i protagonisti della sezione “Civiltà Veneta”: Giovanni Bonotto, imprenditore tessile vicentino; Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato friulano e Sergio Romano, scrittore e diplomatico vicentino, tutti accomunati per aver contribuito ad affermare e trasmettere i valori civili e universali delle Venezie. Sarà invece il progetto “Le vigne di Venezia” che riunisce tre archeologi e pionieri della vite (Venissa - Bisol; Orto di Sant’Erasmo - Michel Thoulouze; Associazione La Laguna nel Bicchiere/Le vigne ritrovate - Flavio Franceschet) ad aggiudicarsi il “Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino”, per aver recuperato le vigne storiche della città di Venezia e della sua laguna, riallacciando così il legame tra la Serenissima e il vino, espressione di arte e cultura.
Per Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi: “in un momento di crisi collettiva e di perdita generale di orientamento, il Premio Masi non smette di dare risalto a personalità che difendono il radicamento culturale proponendo nuove prospettive per il futuro e ponendosi ad esempio per la collettività. La cultura deve essere il motore di sviluppo del nostro Paese che, avendola coltivata per lungo tempo, l’ha poi irrimediabilmente trascurata. I premiati del Premio Masi n. 32 sono la testimonianza di un Paese creativo, tenace, intelligente e pieno di risorse e raccontano storie che ci ridanno speranza per il futuro”.
“Gli imprenditori devono essere in prima linea nella promozione della cultura”, dice Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi, presidente di Masi Agricola e ideatore del Premio: “il Premio e la Fondazione Masi sono strettamente legati alla nostra storia produttiva e hanno come obiettivo quello di tradurre in valore aggiunto per le nostre comunità il successo di un vino, l’Amarone, espressione d’eccellenza del nostro territorio. In questi trent’anni abbiamo cercato gli interpreti migliori di quei valori che hanno fatto grande la nostra regione e il nostro Paese e sui quali dobbiamo continuare ad investire”.
Info: www.masi.it

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