In questi giorni, sui giornali, a Verona, si è aperta una profonda querelle sulla Fiera (che come è noto organizza Vinitaly, la più importante rassegna di vino del mondo, ndr), con VeronaFiere costretta a replicare ad affermazioni “tendenziose e false”.
La difficile congiuntura macroeconomica porta con sé difficoltà e problemi che toccano tutti, ma che, però, nelle motivazioni addotte da giornali & politica, Veronafiere rigetta totalmente, puntualizzando che “i risultati 2012 sono in linea con le previsioni”, come pure “il trend delle principali rassegne in calendario nel 2013 è in linea con le aspettative”.
Questo particolare momento economico porta, inevitabilmente, in tutte le imprese, un allungamento dei tempi di riscossione di crediti, soprattutto nelle aziende che vantano rapporti economici con lo Stato e con le Regioni: in altre parole, le criticità di Vinitaly si chiamano Regione Lazio, Regione Sicilia e Regione Campania, che ancora devono pagare la loro presenza a Vinitaly, e l’“incaglio” Buonitalia (società di promozione dell’agroalimentare italiano, oggi in liquidazione, che per la stragrande maggioranza fa capo allo Stato, ndr) che deve ancora sborsare a VeronaFiere 3,6 milioni di euro per le tante attività svolte in questi anni. Ma da qui a dire che a “VeronaFiere mancano 15 milioni di euro in bilancio”, come riportato in questi giorni dai media veneti, ce ne corre.
Le performance di VeronaFiere - favorite anche dal rafforzamento della compagine sociale, che ha visto l’ingresso di attori primari del sistema economico, e che sta valutando anche un incremento del fondo di dotazione, anzi, al contrario, per il 2012, “si prefigurano - si legge in una nota stampa VeronaFiere - ancora una volta tra le migliori del settore e costituiscono un ulteriore tassello fondante per proseguire nell’attuazione nel prossimo triennio del piano industriale approvato dai soci” e che “la proposta di aumento di capitale, che sarà sottoposta all’esame dei soci nell’assemblea del 30 novembre, risponde principalmente proprio all’attuazione delle strategie alla base di questo piano, che prevedono investimenti per lo sviluppo del business a favore della crescita anche per linee esterne”.
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