Mentre “Champagne”, la canzone di Peppino Di Capri diventata un classico della musica italiana, festeggia 40 anni, celebrati in maniera a dir poco curiosa, con un cartone animato firmato da un gruppo di artisti argentini, lo Champagne, quello vero, mette a segno nel 2013 la sua quinta miglior performance, in termini di valore, nella storia della denominazione, a quota 4,3 miliardi di giro d’affari con 304 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo, con un calo, secondo i dati del Comité Champagne, l’ente semipubblico che riunisce tutte le maison e tutti i vigneron della Regione, dell’1,5% sul 2012.
Il mese di dicembre, che rappresenta il 15% delle spedizioni annuali, ha compensato in parte il calo dei volumi del periodo precedente, totalizzando 42 milioni di bottiglie, ossia l’8% in più dello stesso mese del 2012. Nel dettaglio, le vendite di Champagne calano del 2,3% in Francia (167 milioni di bottiglie), del 3,4% nei Paesi dell’Unione Europea (74 milioni di bottiglie) e continuano, al contrario, la loro crescita nel resto del mondo con un incremento del 3,2% pari a 63 milioni di bottiglie. Il giro d’affari della filiera raggiunge i 4,3 miliardi di euro, e rappresenta la quinta migliore performance nella storia dello Champagne: se si tenesse conto della rivalutazione dell’euro rispetto al dollaro e allo yen il giro d’affari del 2013 sarebbe prossimo al record assoluto raggiunto nel 2007.
Il livello delle spedizioni di Champagne, del resto, nel 2013 è in linea con gli obiettivi fissati dall’Interprofessione Champenoise nel periodo dell’ultima vendemmia, che ha effettivamente prodotto l’equivalente di 304 milioni di bottiglie e conferma la sua eccellente qualità. I principali mercati dell’export hanno battuto il record del 2012 e rappresentano ormai più del 20% a volume e più del 25% a valore delle vendite complessive, una tendenza accolta con soddisfazione da Vigneron e Maison della Champagne.
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