Mentre il maltempo sferza, ancora una volta, in un’estate a dir poco difficile, tutto il Belpaese, in Francia crescono le attese per la vendemmia di Bordeaux, che per forza di cose dovrà essere quella del rilancio e della svolta. Non sarà di sicuro la vendemmia del secolo, ma cresce la fiducia per quella che il vigneron britannico Gavin Quinney, proprietario dei 25 ettari vitati di Château Bauduc, ha definito come “ciò di cui Bordeaux ha bisogno”.
La raccolta, iniziata per la maggior parte dei bianchi, entrerà nel vino tra dieci giorni, “è ancora presto per parlare di qualità - come racconta Quinney a “The Drinks Business” - ma se il tempo non dovesse fare brutti scherzi potrebbe rivelarsi come l’annata di cui abbiamo bisogno: un incrocio tra il 2001 ed il 2004. Non ci saranno certo le concentrazioni per un’annata potente, ma non sarà neanche un’annata minore”. A livello quantitativo, invece, le stime del Ministero dell’Agricoltura francese parlano di una crescita del 52% sulla pessima vendemmia 2013, con un +8% sulla media regionale degli ultimi 5 anni.
“Considerato l’andamento degli ultimi anni - continua Quinney - capisco che per molti négociants la prospettiva di una vendemmia tanto abbondante non sia la migliore, ma io credo che sia meglio così. Pensate - conclude il wine maker britannico - ai prezzi dei grandi Châteaux se fosse stata un’altra annata scarsa: così, invece i prezzi saranno più bassi, e le vendite en primeur avranno un’altra possibilità, forse l’ultima, per risalire la china delle campagne fallimentari degli ultimi anni”.
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