Una sentenza destinata a fare scuola: è quella emessa dal giudice federale Paul K. Maloney, che ha riconosciuto un risarcimento di quasi 50 milioni di dollari alle aziende vinicole della Old Mission Peninsula, in Michigan, negli Stati Uniti, al termine di una lunga battaglia legale contro la municipalità di Peninsula Township, un comune civile della contea di Grand Traverse. La causa, avviata nel 2020, ha messo in discussione la legittimità di alcune ordinanze urbanistiche ritenute troppo restrittive e, secondo i ricorrenti, ovvero diverse cantine della zona, lesive dei diritti costituzionali delle imprese agricole locali. Si legge nell’atto rilasciato dal Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto occidentale del Michigan pubblicato su “Old Mission Gazette”, l’unico quotidiano online che copre la zona dell’Old Mission Peninsula, in un articolo intitolato “Winery Lawsuit: Judge Awards Nearly $50 Million to Old Mission Peninsula Wineries” - “Causa legale contro una cantina vinicola: il giudice assegna quasi 50 milioni di dollari alle cantine della penisola di Old Mission”. “Al centro della controversia vi era l’ordinanza di zonizzazione della Township, che imponeva limiti severi all’organizzazione di eventi nelle cantine come degustazioni o feste, limitando il numero di partecipanti e imponendo permessi speciali, ostacolando di fatto una parte fondamentale dell’attività economica delle aziende vinicole. Il giudice ha ritenuto che tali limitazioni abbiano causato danni economici concreti, con perdite che vanno da poco più di 275.000 dollari per eventi minori fino a oltre 11 milioni per eventi di maggiore portata”, afferma il Tribunale.
“Durante il processo - continua la Corte di Giustizia - la condotta della Township è stata oggetto di critiche da parte del giudice Maloney, che ha evidenziato l’assenza di testimoni di fatto e la dipendenza da documenti datati e poco affidabili. Al contrario, le aziende vinicole hanno presentato testimoni considerati credibili e ben preparati, capaci di illustrare con chiarezza l’impatto negativo delle ordinanze sulla sostenibilità delle loro attività”.
La sentenza ha anche dichiarato incostituzionali altre disposizioni comunali, come quella che imponeva l’uso dell’85% di frutta coltivata localmente per la produzione vinicola. Secondo il giudice, tale norma violava la clausola del “Dormant Commerce Clause” - “Clausola implicita del commercio”, limitando ingiustamente la libertà delle aziende di approvvigionarsi da fonti esterne, anche internazionali. Maloney ha, inoltre, sottolineato il ruolo positivo delle aziende vinicole nella tutela del paesaggio rurale e dell’agricoltura regionale, respingendo l’idea che l’organizzazione di eventi o l’espansione delle attività comprometta il carattere rurale della zona. Al contrario, ha affermato che “un piano urbanistico più equilibrato potrebbe favorire la conservazione del territorio, sostenendo al contempo lo sviluppo economico”.
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