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MIWINE DI MILANO (12-14 GIUGNO) - CRESCE IN ITALIA IL CONSUMO DI VINO AL BAR, +18,7% NEGLI ULTIMI DUE ANNI: LO RIVELA UNA RICERCA DEL CONSORZIO DISTRIBUTORI ALIMENTARI. NASCE IL PRIMO "MASTER ITALIANO SUL VINO AL BAR"

Gli italiani amano sempre più degustare vino al bar: negli ultimi due anni, l’incremento è stato del 18,7%. Lo rivela una ricerca del Cda, Consorzio distributori alimentari - che, con i suoi 97 soci, è il più importante gruppo indipendente italiano di distributori di bevande - presentata, in questi giorni, al MiWine a Milano (12/14 giugno).
Negli ultimi anni la funzione del bar si è allargata: alla colazione del mattino si è aggiunto il pranzo, l’aperitivo, l’intrattenimento dopo cena. Il vino si è così dimostrato un ottimo alleato, come logico accompagnamento di pasti veloci o nel dopo cena. Eppure, nonostante questa importante tendenza, il bar continua ad essere trascurato dalla distribuzione, che per il vino preferisce focalizzarsi sulla ristorazione. Ecco allora che manca una “cultura del vino” tra gli operatori: per questo il cda, in stretta collaborazione con MiWine e Associazione Italiana Sommelier (Ais), ha dato il via al MiWine Bar Tour 2006, il primo “master italiano sul vino al bar”, un interessante progetto di formazione e aggiornamento professionale rivolto ai responsabili di bar, wine bar, locali serali e notturni.
Il trend positivo del consumo di vino al bar è dovuto soprattutto al cambiamento del profilo dei consumatori: per il 43% di loro è importante la zona di provenienza del vino che bevono, mentre il 36% desidererebbe essere più esperto in materia. Il 45% degli interpellati dichiara di preferire quei locali che consentono di degustare il vino al bicchiere, mentre il 10% spiega di essersi avvicinato al vino grazie a nuovi locali come i wine bar. Per il 51% dei consumatori degustare vino al bar è un’ottima occasione per “ritrovarsi e socializzare”. Per quanto riguarda le preferenze i rossi sono in testa (41,3%), i vini piemontesi sono associati con la miglior qualità (23,6%), mentre i toscani richiamano l’idea di genuinità (15%) e di vini di moda (20%).

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