Nasce il primo vino Amnesty: Amnesty International potrebbe dire, frutto della vite e del lavoro di chi difende i diritti umani nel mondo. Con questa iniziativa, l’associazione fondata dall’avvocato inglese Peter Benenson, che dal 1961 difende i diritti umani nel mondo, sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e dagli atti successivi sottoscritti dalla comunità internazionale, stringe un’alleanza con chiunque condivide i valori che da sempre ispirano la sua azione: il rispetto per la persona e per l’ambiente. Un’idea di qualità in senso lato, applicabile, e applicata, anche in campi - è proprio il caso di dirlo - apparentemente molto distanti da quelli coltivati da Amnesty International.
Il Roero 2004 è un ottimo vino: ottenuto dalla raccolta di uve di tipo Nebbiolo, presenta un colore rosso rubino intenso, profumi inconfondibili di frutta (lampone e mora) e di fiori (violetta e rosa canina), con una fine presenza del legno che dona al gusto delicate note balsamiche. La vendemmia avviene tra il 10 e il 20 di ottobre. Il vino si affina per un anno in botti di legno della capacità di 30 ettolitri. La temperatura di servizio consigliata è di 18° C.
Che cosa unisce queste due realtà, apparentemente così distanti fra loro? Ciò che li accomuna è l’idea che sta alla base di un’associazione che difende la dignità della persona, e di un prodotto agricolo di grande qualità e tradizione: il diritto a una sana e adeguata alimentazione e, soprattutto, il rispetto per l’uomo e per l’ambiente. Simbolicamente, con questa iniziativa, Amnesty stringe un’alleanza con chiunque si rispecchi nei suoi valori, qualunque sia l’ambito nel quale si trovi a operare.
Il primo vino Amnesty è stato prodotto appositamente per Amnesty International (info: Amnesty International, tel. 011/8170530, ai.torino@amnesty.it, www.amnesty.piemontevda.it) da una piccola azienda vinicola di Canale d’Alba, la Porello Vini, già segnalata dal Gambero Rosso e da Slow Food nella “Guida Vini d’Italia” con i “Tre Bicchieri”, ovvero massimo del riconoscimento.
Il Roero è un territorio omogeneo, compreso tra il corso del Tanaro a sud, le province di Asti e Torino a sud-est e nord, la statale 61 a ovest. Le sue colline costituiscono l’ultima propaggine occidentale delle colline astigiane che si allungano inseguendosi sulla sinistra del fiume Tanaro. Il territorio presenta caratteri geo-morfologici omogenei e un’identità culturale derivata da forti momenti di aggregazione e di coesione storica. Sulle colline delle Langhe e del Roero la vite ha da sempre trovato il suo habitat ideale. La composizione chimica, la ricchezza di sali minerali, la struttura fisica di questi terreni, in perfetta sintonia con una favorevole situazione climatica, creano un ambiente adatto alla produzione di uve e vini di altissima qualità, come l’Arneis, il Moscato, il Dolcetto, la Favorita e, naturalmente, il Nebbiolo.
Il ritratto - Cosa è Amnesty International
Amnesty International è l’associazione non governativa che, dal 1961, difende i diritti umani nel mondo, sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e dagli atti successivi sottoscritti dalla comunità internazionale. Amnesty International non cerca “amici” nei governi, nelle lobby economiche e politiche, nelle associazioni religiose: gli unici interessi che ha sempre difeso con fermezza sono quelli delle vittime.
In guerra come in pace, nei regimi democratici, sotto le dittature, nelle carceri, fra le mura domestiche, Amnesty International sostiene attivamente chiunque subisca la violazione o la privazione dei suoi diritti fondamentali come essere umano, a livello fisico o morale, attraverso una capillare attività di ricerca, sensibilizzazione e denuncia, e numerose campagne tematiche e un’azione efficace per alcuni casi specifici.
Oggi Amnesty International conta quasi due milioni di soci, sostenitori e donatori, in più di 140 paesi, e la sezione italiana, costituita nel 1975, è formata da più di 80.000 iscritti. L’imparzialità di Amnesty International, e la professionalità con la quale i suoi ricercatori hanno sempre operato, ne ha fatto una voce autorevole presso i media, l’opinione pubblica e le istituzioni, fino ai massimi livelli internazionali, una voce capace di creare indignazione e risultati concreti.
Nel 1977 riceve il Premio Nobel per la pace. Il suo simbolo, la piccola candela che brilla circondata dal filo spinato, è ormai universalmente riconosciuto. Tutto questo non è sufficiente: sono ancora moltissime la persone che non conoscono la missione di Amnesty.
Tra le varie iniziative tese a rendere visibilità all’associazione e, soprattutto, ai suoi valori, ce n’è una che merita una menzione speciale, considerando il suo forte significato simbolico: il primo vino Amnesty. Va da sé che il diritto al cibo, ad una sana e adeguata alimentazione è uno degli obiettivi perseguiti da Amnesty International. Con questa iniziativa, Amnesty, inoltre, sancisce un’alleanza con un produttore di vini roerino che condivide con l’associazione una certa visione del mondo, un’idea di rispetto della persona e dell’ambiente - si potrebbe dire di qualità in senso lato - e, più in generale, con chiunque si rispecchi in questi valori, qualunque sia l’ambito nel quale si trovi a operare. Il ricavato di questa bottiglia contribuisce al lavoro di Amnesty International per la difesa dei diritti umani nel mondo.
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