Per ora sono solo in 9, ma presto tutti i produttori del Ruché, divisi tra i 7 comuni piemontesi di Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi, che su una superficie di 150 ettari vitati producono 700.000 bottiglie l’anno, di cui il 35% destinato all’export, soprattutto in Stati Uniti, Giappone e Svizzera, entreranno a far parte della neonata Associazione dei Produttori del Ruché, che si occuperà sia della gestione del disciplinare sia della valorizzazione e promozione del Ruché e del suo territorio.
Una decisione che nasce, a 15 anni dall’ingresso della denominazione nel Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, “per poter essere indipendenti, considerando il grande successo che sta avendo il Ruché sia in ambito nazionale che internazionale”.
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