Il credito all’agricoltura è cresciuto progressivamente “fino ai 44 miliardi di euro del 2012 e del 2013, i massimi storici, e le sofferenze sono ora attestate al 10%, un livello ancora elevato, ma inferiore a quello degli ultimi anni della precedente legislazione”. Lo ha detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, oggi, a Firenze.
Patuelli ha sottolineato come, invece, sia divenuto “marginale” l’ammontare del credito agevolato all’agricoltura, attestatosi nel 2012 e 2013 a “poco più di 500 milioni di euro”. Il presidente dell’Abi ha sottolineato anche “il rinnovato e più forte interesse verso il comparto agricolo” da parte delle banche italiane” con la nascita di nuovi settori dedicati e lo sviluppo di prodotti specifici, conseguente anche ad una più corretta applicazione dei principi di Basilea e di una più accurata valutazione del rischio in un comparto così peculiare”.
Patuelli ha assicurato che “più le aziende agricole vedranno crescere una cultura d’impresa e strutture di gestione proprie delle imprese, più sarà possibile “una collaborazione tra banche e aziende agricole, perché le banche italiane hanno sviluppato il credito agrario visto come un settore imprenditoriale” e come tale lo valutano “senza privilegi o discriminazioni”.
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