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Nel 2015 gli utenti di “Vivino”, la community di wine lover più grande al mondo, hanno scritto 17 milioni di giudizi su più di due milioni di etichette diverse: Italia al top tra i rossi ed i bianchi, grazie alle performance di Masseto e Gaia & Rey

Nel 2015 gli utenti di “Vivino”, la community di wine lover più grande al mondo, hanno scritto più di 17 milioni di giudizi su più di due milioni di etichette diverse. Una sorta di sconfinata enoteca virtuale, da cui il social enoico ha ricavato, prendendo in considerazione solo quelle bottiglie che hanno ricevuto almeno 50 giudizi, la “Top 50 Red Wines of 2015”, la “Top 50 White Wines of 2015” e la “Top 50 Sparkling Wines of 2015” (www.vivino.com).
Tanta Italia nel podio della chart dedicata ai vini rossi, con il Masseto 2005 di Tenuta dell’Ornellaia sul gradino più alto, davanti a Château Pétrus 2009 ed al Sassicaia 1985 di Tenuta San Guido. Alla n. 4 il vino top di Spagna, Único Reserva Especial Ribera del Duero 1991 di Vega Sicilia, davanti ad un’altra annata di Château Pétrus, la 1997, e alla 2002 di Masseto, alla posizione n. 6, mentre, alla n. 7, c’è l’Amarone della Valpolicella Classico 2003 di Quintarelli. Chiudono la top 10 tre francesi, Château Lafite Rothschild 1996, Château Pétrus 1970 e Château Margaux 1990.
Ma tra i 50 rossi più amati su Vivino nel 2015 c’è tanta altra Italia: Masseto 2001 (alla posizione n. 11), Amarone della Valpolicella Classico 200 Quintarelli (14), Brunello di Montalcino 2004 Case Basse Soldera (16), Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Alto 2006 Tommaso Bussola (19), Masseto 2006 (31), Masseto 2009 (38) e Brunello di Montalcino Riserva 2006 Case Basse Soldera (40).
Anche tra i bianchi il Belpaese si piazza bene, con il Gaia & Rey 2006, in seconda posizione, dietro allo Château d'Yquem 1998, seguito ancora dal Gaia & Rey 2011. E il bianco di Gaja conquista anche la posizione n. 11 e n. 12, con le annate 2008 e 2010, mentre, alla n. 13, troviamo il Costa d’Amalfi Fiorduva 2013 di Marisa Cuomo ed alla n. 14 il Trebbiano d’Abruzzo 2010 di Valentini. Ancora Gaia & Rey alla n. 16, con l’annata 2012, con il Costa d’Amalfi Fiorduva 2009 di Marisa Cuomo alla n. 29, e la 2012 del bianco campano alla n. 32. Il Cervaro della Sala 2012 di Antinori si piazza alla n. 35, giusto davanti al Gewürztraminer Lunare 2012 di Terlan (36), seguito dallo Chardonnay Piemonte Monteriolo 2009 di Coppo (41), dal Vieris Sauvignon Blanc 2013 di Vie de Romans (45), dal Collio Sauvignon 2013 di Tiare (46) e dal Lugana Riserva Sergio 2011 di Zenato (47).
Più difficile la vita nel mondo delle bollicine, in cui regna incontrastato lo Champagne, con un podio che mette in fila il Dom Pérignon Rosé 1998 alla posizione n. 1, davanti al Cristal Brut Rosé 1996 Louis Roederer alla n. 2 ed al Dom Pérignon Rosé 2000 alla n. 3. Primo ed unico degli italiani, alla posizione n. 21, dopo 20 etichette di Champagne, un Franciacorta, il Vittorio Moretti 2004 di Bellavista. Quindi, una lunga lista di Champagne, che dominano la “Top 50 Sparkling Wines of 2015” con ben 48 etichette, unica eccezione, alla posizione n. 25, uno spumante a stelle e strisce, il Blanc de Blancs Le Rêve 2007 di Domaine Carneros (l’azienda californiana di Taittinger).

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