02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

Nel fitto panorama delle guide al vino nel Belpaese, ne mancava una “al femminile”. Lacuna colmata, oggi, da “1001 vini da bere almeno una volta nella vita” (edita da Newton Compton Editore), la guida firmata da “Geisha Gourmet” Francesca Negri

Italia
La guida al femminile di Francesca Negri “1001 vini da bere almeno una volta nella vita”

Nel fitto panorama delle guide al vino nel Belpaese, ne mancava una “al femminile”. Lacuna colmata, oggi, da “1001 vini da bere almeno una volta nella vita” (edita da Newton Compton Editore), la guida firmata da Francesca Negri, già autrice del blog www.geishagourmet.com, e con 20 anni di esperienza nel settore. Oltre 500 i vini italiani, ma anche tanti nettari segnalati da tutto il mondo, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania all’Austria, dall’Ungheria al Portogallo, dal Cile al Libano, dall’Argentina all’Australia fino agli Usa e non solo, con bottiglie che vanno da pochi euro a migliaia di euro, in quella che “non vuole essere una classifica assoluta dei buoni e dei cattivi - spiega la Negri - ma semplicemente una playlist di etichette che può valere la pena “ascoltare” nel vostro bicchiere. È la mia playlist, la mia carta dei vini, frutto di anni di degustazioni e di un lavoro lungo e attento che si è basato sia sull’esperienza personale sia tenendo conto di tutte le classifiche nazionali e internazionali che negli ultimi anni hanno decretato i migliori vini del mondo e di ogni singola nazione. Sono certa che qualche vostro vino del cuore non sia stato inserito in questa lunga lista, spero altrettanto che grazie a questo libro scoprirete altri vini che vi sapranno far innamorare”.
“Per dare un’informazione più completa possibile al mio lettore - aggiunge - ho deciso di incrociare tutte le classifiche enologiche a disposizione, da quelle italiane a quelle internazionali di Wine Spectator, ma anche quelle di ogni singola nazione. Un lavoro di ricerca e traduzione immane, che però è stato basilare per riuscire a stilare una classifica verificata non solo secondo il mio palato, ma anche sulla base della critica internazionale e sui gusti dei wine lover di tutto il mondo”.
La scelta autoriale, si legge in una nota, è stata ben precisa: “le schede sono state pensate come carte d’identità. Nelle “note degustative” ho cercato di seguire, dove disponibili, le indicazioni fornite dalle cantine: la scelta è precisa e sottende l’idea che nessuno più di chi lo produce sappia descrivere il suo vino e che la degustazione è soggettiva; mi piace pensare che ognuno di noi sia libero di trovare in un calice di vino i sentori e le emozioni che più gli aggradano, che il sapore di ogni vino cambia in base all’annata che scegliete e quindi è impossibile dare una descrizione univoca. In questa guida ho scelto di non indicare l’anno di produzione della bottiglia selezionata perché, anche se sappiamo bene che certe annate sono più memorabili di altre, quella determinata etichetta vale la pena di essere degustata sempre, qualsiasi sia la vendemmia in cui è stata prodotta. Infine, le etichette sono state selezionate non solo per la fama di cui godono unanimemente oppure perché ritengo siano davvero indimenticabili o leggendarie; alcune sono meno note - e forse non così memorabili - ma comunque rappresentative di un vitigno o di un territorio che, a mio avviso, vale la pena scoprire almeno una volta nella vita”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli