In un contesto complesso come quello che attraversa il mondo del vino oggi, la capacità di adattarsi alle sfide e innovarsi rispetto alle tendenze che si modificano diventa cruciale. L’enoturismo sta crescendo e può diventare un asset strategico per il settore, mentre il pubblico si sta aprendo sempre più a vini di più facile beva tra cui anche i no e low alcol, nel mezzo il cambiamento climatico, le guerre commerciali e non, la competizione con altre bevande: insomma, tutte sfide che possono, però, diventare anche opportunità. La pensa così il team di Tannico, leader nel commercio online di vino - oggi controllato da Moët Hennessy (50%) e Campari Group (50%), con un fatturato 2023 (ultimi dati disponibili) di 64 milioni di euro - nelle parole del buying director Antonio Prati: “nonostante le sfide che il settore vinicolo sta affrontando, il mercato continua a dimostrare una straordinaria capacità di adattamento e innovazione - spiega - il nostro obiettivo è intercettare e selezionare le migliori etichette, costruendo una selezione capace di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla qualità, alla sostenibilità e all’unicità delle produzioni. Oggi il valore di un assortimento non si misura solo sulla notorietà del brand, ma sulla capacità di raccontare storie autentiche, valorizzando territori, tradizioni e nuove tendenze. La selezione dei vini diventa, quindi, un equilibrio tra consolidati punti di riferimento e nuove scoperte, tra grandi nomi e piccoli produttori emergenti. Il consumatore moderno cerca esperienze. Una strategia efficace non può prescindere dall’utilizzo sinergico di tutti i canali disponibili: dall’e-commerce ai canali fisici e agli eventi”.
La chief marketing officer Daniela Siragusa evidenzia, invece, l’importanza crescente dell’enoturismo come leva culturale e comunicativa per il settore: “l’Italia, con 255.000 aziende vitivinicole, è una delle destinazioni enogastronomiche più ambite al mondo e ogni anno accoglie 130 milioni di turisti. Il 58% di loro sceglie la destinazione per la qualità del cibo e del vino. Questo significa che oltre 75 milioni di visitatori sono attratti dall’enogastronomia italiana”. Ma ci sono degli elementi da migliorare come la formazione del personale di accoglienza, la comunicazione e il marketing, oltre alla conoscenza della lingua inglese e, non ultimi, le infrastrutture e i trasporti: “dobbiamo investire nella qualità dell’esperienza turistica - sottolinea - con il nostro servizio WinePlatform, vogliamo supportare le aziende vitivinicole offrendo un’esperienza omnicanale ai clienti che visitano le cantine: degustare il vino sul posto, acquistarlo online in modo semplice e sicuro, e riceverlo comodamente a casa”.
Ma da dove partire per affrontare le sfide e i cambiamenti in atto? “Dalla vigna”, secondo Giulia Corcos, sales director Tannico, che evidenzia l’importanza di saper leggere i trend per poter innovare: “i grandi produttori di vino rosso stanno ampliando la loro offerta con nuove etichette di bianco - racconta - e chi tradizionalmente produceva vini con alte gradazioni alcoliche sta sperimentando prodotti più leggeri, di più facile beva. Il mercato si sta aprendo a un pubblico che guarda con sempre maggiore interesse ai vini no o low alcol. Il cambiamento è in atto. E sta a noi, come produttori, appassionati e comunicatori del vino, cogliere questa sfida e trasformarla in un’opportunità”.
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