Oggi si sono riuniti per la prima volta dopo le elezioni del 4 marzo 2018 i due rami del Parlamento, con Deputati e Senatori chiamati a scegliere i Presidenti di Camera e Senato. Un passaggio che mostra già i primi segni dell’impasse cui sembra destinata anche la nascita del nuovo Governo, in un momento in cui, al contrario, ci sarebbe bisogno di stabilità e punti di riferimento. Chiesti a gran voce anche dal mondo del vino, giusto ieri (https://goo.gl/KNSfct), specie perché, come ogni anno, con l’arrivo della primavera torna al centro il grande tema dell’Ocm vino.
Su cui, ancora una volta, regna l’incertezza. Voci di corridoio, raccolte da WineNews, raccontano la volontà del Ministero delle Politiche Agricole, a prescindere dalla nomina o meno del nuovo Ministro, di presentare il decreto già nei giorni di Vinitaly: sarà lo stesso di un anno fa, ma risponderebbe, almeno nelle tempistiche (chiusura della presentazione delle domande a fine maggio, programmazione a giugno/luglio e partenza dei primi progetti “già” ad ottobre) alle necessità di programmazione delle aziende, che si trovano da qualche anno a rincorrere Spagna e Francia con mesi e mesi di ritardo. Questa è la speranza, poi ci sarà da fare i conti con la realtà, ed eventualmente con la volontà politica di un nuovo Governo, che se decidesse di rimettere mano al decreto sposterebbe i tempi molto più avanti.
Un altro elemento critico, però, si trova nel Piano Nazionale di Sostegno, pubblicato solo qualche giorno fa, che pone come data ultima per presentare le domande per i progetti a valere sui fondi nazionali quella del 3 novembre. Proprio come un anno fa, decisamente troppo tardi, a patto che vada davvero così, per ora l’incertezza regna sovrana, e le aziende, ancora una volta, non sanno che pesci prendere.
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