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Nella “Power 100” 2015 by “Liv-ex” e “The Drinks Business”, perdono terreno i brand del Belpaese: il Sassicaia, comunque il più scambiato dei vini fuori da Bordeaux, alla posizione n. 27 (era alla n. 6); cresce il Tignanello, alla n. 45 (dalla n. 89)

Nella “Power 100” del 2015, stilata, come ogni anno, da “Liv-ex” e “The Drinks Business”, che mette in fila i marchi più potenti nel mondo del vino, in base a criteri ben precisi, come i volumi di vendita, le performance di prezzo, numero di vini e di etichette scambiate sul Liv ex, perdono terreno i brand del Belpaese, che nel 2014 avevano toccato vette altissime. Così, il Sassicaia, scende dalla posizione n. 6 alla n. 27, ancora primo tra gli italiani, seguito alla posizione n. 45 dal Tignanello che, al contrario, guadagna posizioni sulla n. 89 di un anno fa, mentre Masseto conferma la posizione n. 50. Alla n. 54 troviamo Gaja, che precipita dalla n. 17, seguito alla posizione n. 62 dall’Ornellaia, che nel 2014 si attestò alla n. 39. Perde qualcosa anche il Solaia, che scende dalla posizione n. 76 alla n. 86, seguito alla n. 87 da un’ottima notizia, la new entry di Petrolo, ultimo dei brand tricolore nella “Power 100”, che resta orfana di tanti grandi nomi che, negli ultimi anni, hanno arricchito la presenza italiana, da Roberto Voerzio a Tua Rita, da Giacomo Conterno a Bruno Giacosa, dalle Macchiole a Guado al Tasso.
Tra le tendenze generali, invece, salta subito all’occhio il primo posto di Mouton Rothschild, dopo due anni in cui i grandi di Bordeaux avevano lasciato il trono ad altri (leggasi, Domaine de la Romanée-Conti). Tutti i Premiers Crus di Bordeaux, inoltre, guadagnano posizioni, ad eccezione di Château Latour, con Mouton Rothschild, Haut Brion e Margaux che tornano a crescere nei prezzi. Le new entry più performanti arrivano invece dalla Borgogna, con i vini di Coche Dury alla posizione n. 18 e quelli di Lambrays alla n. 59.
Nonostante la perdita di posizioni, il Sassicaia si conferma come il vino più scambiato al di fuori dei bordolesi, mentre la California si conferma un astro nascente nel panorama dei fine wine, con i vini di Scarecrow (che esordisce nella “Power 100” alla posizione n. 83) e Screaming Eagle che vedono i propri prezzi salire, rispettivamente, del 19,9% e del 15,1%. Angelus e Pavie continuano a beneficiare della riclassificazione del 2012, affermandosi alle posizioni n. 3 e n. 4. Da segnalare, in termini metodologici, un cambiamento a suo modo epocale: tra i criteri spariscono i punteggi della critica, diventati ormai troppi da tenere in considerazione su così tante etichette e così tante annate.
Info: www.liv-ex.com - www.thedrinksbusiness.com

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