Nessun allarmismo, perché tutto (o quasi) rientra nei limiti di legge. Ma la notizia, riportata dall’autorevole agenzia economica “Bloomberg”, è che in 92 bottiglie 92 di vino francese, da ogni territorio del Paese, e di fascia di prezzo tra 1,6 e 15 euro, che l’associazione dei consumatori “Que Choisir”, una delle più antiche d’Europa, nata nel 1951, ha fatto analizzare in laboratorio, sono state trovate tracce di uno o più pesticidi. Tutti entro i limiti di legge, precisa l’organizzazione, che sottolinea anche, però, che tra le sostanze trovate ci sarebbero un fungicida ed un pesticida vietati nell’Unione Europea. Inoltre, aggiunge “Que Choisir”, c’è da considerare che le soglie consentite per i possibili danni alla salute da questi residui sono stabilite in base alla singola sostanza, e non ai potenziali effetti combinati di più agenti. Un aspetto non secondario, visto che la media di residui di pesticidi trovata nei vini da agricoltura convenzionale è di 4 sostanze (contro gli 1-2 di quelli da pratiche biologiche o biodinamiche). E non è detto che ha vini di prezzo più basso, e quindi di supposta qualità inferiore, corrisponda una maggior presenza di pesticidi, visto che il maggior numero, 14, è stato ritrovato in una bottiglia di Bordeaux 2010 di prezzo superiore ai 10 euro. In ogni caso, come detto, non c’è nessun allarme, per il momento. Ma è un fenomeno da tenere d’occhio, visto che, per l’organizzazione dei consumatori, la viticoltura, in Francia, insiste sul 3,7% di tutta la terra coltivata, ma pesa per il 20% sul totale dei pesticidi usati nel Paese.
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