New York si riprende lo scettro di capitale mondiale delle aste enoiche, con un week end “da record”, nel segno di Domaine de la Romanée-Conti, protagonista della due giorni di vendite all’incanto di Sotheby’s, che, nel passato week end, ha battuto le grandi etichette dei “Magnificent Wines From The Warren A. Stephens Collection, Part II” (20 settembre) e quelle dei “Finest & Rarest Wines” (21 settembre).
Comandano, come anticipato, i lotti dei grandi vini francesi, con l’Italia enoica che, per una volta, si limita a guardare: l’incasso totale sfiora i 4 milioni di dollari, con una percentuale di lotti venduti che non si vedeva da anni nella Grande Mela (il 99% di quelli battuti alla “Magnificent Wines From The Warren A. Stephens Collection, Part II” ed il 94% per i “Finest & Rarest Wines”. Il merito, soprattutto, della straordinaria annata 1999 di Domaine de la Romanée-Conti: nell’asta del 20 settembre, 12 bottiglie hanno raggiunto i 159.250 dollari, il massimo di giornata, mentre il giorno dopo, 3 bottiglie della stessa annata hanno toccato i 42.875 dollari, anche in questo caso il top della serata.
Certo, nonostante la location “a stelle e strisce”, le offerte più alte, spesso e volentieri, sono state quelle di collezionisti e trader asiatici: dai 159.000 dollari del lotto top ai 39.812 dollari per 4 bottiglie di Romanée-Conti 1999, dai 45.937 dollari per 3 bottiglie di Romanée-Conti 1985 (ben al di sopra delle quotazioni, che indicavano un limite massimo di 30.000 dollari) ai 42.895 dollari per 9 bottiglie di Château Pétrus 1982, fino ai 34.750 dollari per altre tre bottiglie di Romanée-Conti 1999.
Un successo che, se sommato alle vendite all’incanto delle due settimane prima di Londra ed Hong Kong, supera i 10 milioni di dollari di vino venduto, con i prezzi medi ed i picchi più alti registrati in Usa, dove ai compratori asiatici si sono aggiunti i nuovi ricchi del Sud America, tutti con gli occhi puntati sui grandi vini di Borgogna.
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