Se sono “quattro” le stelle attribuite dal Consorzio del Nobile di Montepulciano alla vendemmia 2013 del Vino Nobile di Montepulciano, un’annata che, come nel resto della Toscana, promette vini tendenzialmente freschi e ben sostenuti dall’acidità, con propensione più alla finezza che alla forza e bevibilità accentuata (caratteristiche che, per certi versi, rispondono in pieno a quelle che sono le nuove tendenze dei gusti sia in Italia che all’estero), alla prova del bicchiere, ad “Anteprima Vino Nobile”, i vini in degustazione, i Nobile 2011 (annata calda, ma che, notoriamente, i terreni profondi di Montepulciano sanno ben gestire) e le Riserva 2010 (annata fresca di grande equilibrio), danno l’impressione generale che anche a Montepulciano si stia progressivamente imboccando una strada più attenta all’eleganza e alla piacevolezza che alla potenza e all’ampiezza dei vini. Ne risulta, secondo gli assaggi dello staff di WineNews (Franco Pallini e Antonio Boco), una serie di prodotti omogenei e dai tratti stilistici generalmente comuni, con un dosaggio del legno più mirato e con una presenza del Sangiovese più massiccia.
Molto buono il Nobile 2011 della Tenuta Poliziano, inappuntabile per fattura e dotato di una progressione vitale e profonda. Centrato e di bella bevibilità il Nobile di Montemercurio. Territoriale, sapido e intenso il Nobile 2011 di Boscarelli. I Nobile 2011 di Salcheto e de Il Conventino sono tra i migliori, con un bagaglio aromatico intrigante e progressioni gustative ritmate e saporite di grande eleganza. Ancora un po’ duro il Nobile Santa Caterina dell’azienda Tre Rose (Angelini, ora Bertani Domains), ma che trova nel profilo aromatico il suo punto di grande forza. Stile moderno, ma dotato di grande piacevolezza per il Nobile 2011 della Fattoria del Cerro (SaiAgricola). Insolitamente all’insegna di toni dolci, il Nobile 2011 de Le Berne. Piacevoli i Nobile di Lunadoro, Godiolo e de Il Macchione.
Le Riserva 2010 del Nobile di Montepulciano dimostrano, ancora, un livello generale molto convincente: spiccano il Salco Evoluzione di Salcheto, Bossona di Dei, la Riserva de Il Conventino e quella de Le Berne. Solo ad un gradino più in basso la Riserva Il Fattore 2010 di Nottola, dai tratti gustativi vitali, la Riserva di Carpineto, molto lineare e non priva di eleganza, e quella di Valdipiatta, gustosa e dai tannini nervosi. Ben fatta la Riserva Santa Pia de La Braccesca (Antinori), dallo stile spiccatamente moderno. E, sul fronte dei riassaggi, il Nobile Riserva 2009 si conferma ad altissimi livelli.
E veniamo ai numeri della denominazione: il mercato del Nobile di Montepulciano esporta il 76% della sue etichette all’estero e il 24% resta in Italia. Il principale mercato, storico per il Nobile, resta la Germania che assorbe il 48% seguono gli Stati Uniti (17,5%). 1.300 sono gli ettari iscritti al Nobile di Montepulciano per una produzione che, nel 2013, è stata di 7,3 milioni bottiglie. Le aziende consorziate sono 78 (90% di quelle presenti sul territorio). Il valore medio della produzione di Nobile di Montepulciano è di 65 milioni di euro, con una incidenza sugli altri settori produttivi della zona del 70%.
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