Non ci sarà il sindaco italo-americano De Blasio che, tra qualche polemica, ha declinato l’invito, ma a New York, oggi, con “Vinitaly Usa”, ci sarà il meglio del vino italiano di scena in quella che è una delle capitali degli States, ovvero il mercato straniero più importante per il Belpaese, con oltre 1 miliardo di euro in valore, e dove il Bacco tricolore, con il 25,2% del mercato del vino importato in volumi, e il 31,6% in valore, è leader assoluto. Tante le novità che Vinitaly, con VeronaFiere, farà debuttare a New York: dalla Vinitaly International Academy, progetto educativo che sarà guidato da Ian d’Agata, a “Vinitaly International Importer Connect”, piattaforma digitale “b2b” per far incontrare le cantine che cercano importatori, e gli importatori a caccia di chicche enologiche per i loro mercati, di cui saranno presentati i primi risultati. Tante le Master Class, dedicate per l’occasione a Prosecco, Puglia e Colli Piacentini, ma tanti i momenti di approfondimento anche su altri big dell’enologia italiana, da Cannubi, ovvero il meglio del meglio del Barolo, all’Amarone, fino al Franciacorta, fino al seminario su come fare marketing del vino nei ristoranti, che sono uno dei canali più importanti per il vino italiano negli States (www.vinitalyinternational.com).
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