Non sono ricorsi ad alcuna reticenza ed, anzi, hanno evidenziato apertamente il momento interlocutorio che sta attraversando il variegato mondo del vino italiano, gli “addetti ai lavori” sondati oggi a Vinitaly. Il Presidente dell’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice) Quintieri ha individuato alcuni “mali” che affliggono il vino italiano all’estero: “i nostri vini di fascia media - ha dichiarato - stanno perdendo terreno nei mercati internazionali; i clienti internazionali sono poco fidelizzati ai vini del nostro paese; i vini italiani hanno poca incisività nei canali della grande distribuzione. A questo bisogna aggiungere la poca propensione all’investimento in commercializzazione e comunicazione da parte delle aziende e la debole educazione alla qualità dei vini italiani impartita ai nuovi mercati”. Il presidente della Regione Veneto Galan ha definito il momento attuale “di riflessione” e ha criticato l’organizzazione di altre manifestazioni di settore e il numero troppo alto di organizzazioni ed istituzioni per la promozione del vino, che rischiano - ha dichiarato - “di indebolire la forza dell’immagine del vino italiano nel mondo, disperdendola in troppe iniziative di promozione piccole, a svantaggio di quelle veramente importanti”. Ha terminato il suo intervento coinvolgendo scherzosamente la platea e inviatandola “a cercare tra i padiglioni del Vinitaly, Ghigo e Formigoni che fotografano, come i giapponesi, gli stand per copiarli”.
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