02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

OIV: “NONOSTANTE LA DIMINUZIONE DELLA SUPERFICIE VITATA, LA PRODUZIONE DI VINO NEL MONDO NEL 2011 È RIMASTA IN LINEA CON IL 2010, ED I CONSUMATORI HANNO RIPRESO FIDUCIA DOPO IL CALO DEI CONSUMI DEGLI ULTIMI ANNI”

Italia
Oiv: meno vigneti nel mondo

Il vigneto mondiale gode di ottima salute, “nonostante la diminuzione della superficie vitata, la produzione di vino nel mondo nel 2011 è rimasta in linea con il 2010, ed i consumatori hanno ripreso fiducia dopo il calo dei consumi degli ultimi anni”. È quanto detto, in estrema sintesi, dal presidente dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Federico Castellucci, dal Congresso Mondiale n. 35, che si chiude oggi a Izmir, in Turchia.
Andando più nel dettaglio, il panorama enoico mondiale offre diverse curiosità e novità, frutto di cambiamenti sociali ed economici: innanzitutto l’Europa, ancora al top, nonostante tra il 2009 ed il 2011 Bruxelles abbia investito oltre un miliardo di euro per ridurre l’offerta di vino estirpando 175.000 ettari di vigneto. A fare da contraltare, infatti, è stata la ristrutturazione dei vigneti più vecchi, diventati abbastanza produttivi da permettere al Vecchio Continente di rappresentare, ancora oggi, i due terzi della produzione totale (stimata in 265 milioni di ettolitri). In termini di superficie vitata, l’Europa rappresenta il 56,9%, seguita dall’Asia, arrivata al 21,9%, su un totale di 7.495 milioni di ettari, in calo del 3,2% sul 2008. A perdere terreno, almeno in termini di superfici, sono principalmente i Paesi del bacino del Mediterraneo, quindi Spagna, Italia, Francia, Grecia, Turchia e Portogallo, cui si aggiungono Argentina e Sudafrica, a fronte di una crescita di Australia, Cile e Cina.
Nel Paese della Grande Muraglia, il vigneto cresce (ma solo dell’1%) e i consumi volano: +22,4%, la performance migliore al mondo, ma ben lontana da chi consuma vino da secoli, da chi l’enologia l’ha innalzata ad arte, come la Francia, dove l’“emorragia”, iniziata nel 2009, sembra subire una netta inversione di tendenza (47,4 litri pro capite nel 2011 contro i 46,1 del 2010). Non c’è fine, invece, al trend negativo di Spagna ed Italia, dove si continua a bere sempre meno vino: il Paese iberico è passato, tra il 2007 ed il 2011, da 29 a 22 litri a persona, mentre nel Belpaese, dai 45 litri a persona che si bevevano nel 2007, si è arrivati a 38. Un crollo, però, ben compensato dal boom delle esportazioni, perché il mondo continua ad avere sempre più sete di vino.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli