Mentre l’Italia del vino pensa ad una vendemmia che, con 47 milioni di ettolitri ed un +12% sul 2014 (stime Unione Italiana Vini) potrebbe riportare, per quanto vale, il Belpaese al vertice dei produttori mondiali per quantità, c’è chi è andato “all’origine” del “vigneto Italia”, ovvero a fotografare la produzione di viti per la campagna 2015-2016. Sono 201.318.807 le talee di varietà di uva da vino e da tavola prodotte dagli oltre 500 vivaisti dello Stivale, di cui 18.206.040 franche e 183.112.767 innestate, secondo i numeri pubblicati dal Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) su http://catalogoviti.politicheagricole.it. 376 le varietà di vite che hanno prodotto talee innestate, presenti nell’apposito Registro Nazionale, con il “borsino” delle barbatelle che riflette in maniera evidente l’andamento sul mercato dei vini che poi vengono prodotti: la medaglia d’oro spetta al Glera, da cui nascono le bollicine del Prosecco, con 15.445.261 unità, seguito da Pinot grigio, con 11.407.364, e dal Sangiovese, varietà rossa più coltivata in Italia (alla base dei grandi rossi di Toscana ma non solo) con 10.905.485 unità. Friuli Venezia Giulia (60% del totale), Veneto (15%), Puglia (7%), Sicilia (6%), Piemonte (5%) e Toscana (4%) si confermano le Regioni maggiormente produttive.
Tra le varietà portainnesto, sottolinea il Crea, si segnalano “140 Ruggeri” e “1103 Paulsen”, che hanno dato vita al 77% del totale di talee franche prodotte (rispettivamente 9.640.138 e 4.438.815). Ma nei vivai italiani vengono prodotte anche 18.159.238 talee da 177 varietà di uva da vino e da tavola presenti in registri di altri Paesi Ue che, non potendo essere utilizzate in Italia, vengono esportate nei Paesi d’origine delle gemme utilizzate per la produzione della piantina stessa. Le più innestate sono Macabeu (3.418.436 innesti), una delle varietà a bacca bianca più diffuse in Spagna, e Airen (1.415.906), vitigno rosso anche questo di origine spagnola, pari circa al 27% del totale.
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