La crisi economica ha colpito duro nel Regno Unito, tradizionale ponte economico e finanziario dell’Europa (e non solo) verso l’altra sponda dell’Atlantico, e il notevole mercato del vino in terra britannica ne paga le conseguenze dal 2008: ma di opportunità per agganciarsi a una ripresa ce ne sono, e vanno cercate nei segmenti composti dalle donne di mezz’età, dalla sempreverde generazione dei Baby Boomers e tra i giovani dai 25 ai 34 anni. A dirlo gli analisti dell’istituto bancario dei Paesi Bassi Rabobank, secondo i quali “l’industria del vino può trovare proprio in questi segmenti le maggiori opportunità per un rimbalzo”.
I consumatori appartenenti a queste fasce demografiche, hanno puntualizzato gli analisti, “si stanno dimostrando sempre più reattivi e sensibili a una diversificazione dell’offerta, e anche ai settori di più alta gamma, posto che vengano loro forniti dei motivi convincenti per cambiare il proprio settore di riferimento”. Secondo un report di Majestic Wine, infatti, le vendite di bottiglie sopra le 20 Sterline durante il periodo del Natale appena trascorso sono cresciute in maniera rilevante, con il consumo che si svolge sempre di più fra le mura domestiche o in abbinamento con il cibo fuori da casa. E questo, tra le altre cose, significa che anche i grossi player non possono adagiarsi sugli allori delle loro quote di mercato: “top player come Australia e Francia non potranno non adattarsi a questi fenomeni, specialmente quando i consumatori esigeranno offerte più orientate verso il cibo”. Senza dimenticarsi dei giovani dai 25 ai 34 anni, che sono e rimangono “il segmento che spende di più per le bevande alcooliche nel Regno Unito”, e di conseguenza non possono essere certo ignorati dall’industria del vino, soprattutto perché “le loro abitudini di consumo sono molto diverse da quelle dei consumatori più in là con gli anni, e sono ben più ricettivi di questi ultimi a innovazioni di prodotto e a nuovi messaggi” - incluse le piattaforme distributive e informative online. Da questo punto di vista, sottolinea Rabobank, la differenza tra le performance di vendita delle catene di Gdo britanniche Tesco’s e Morrisons sono esemplari, dato che le vendite enoiche online della prima sono cresciute di un notevole 11% nel periodo natalizio, mentre quelle della seconda sono cresciute molto meno, proprio a causa dell’uso di una piattaforma online meno performante.
Un dato, ha concluso l’analista di Rabobank Marc Soccio, è però imprescindibile: “senza una ripresa dei fondamentali dell’economia britannica, non ci potrà essere una ripresa del mercato del vino nel Regno Unito, anche se i vecchi problemi rimangono, come ad esempio una pressione fiscale sempre maggiore e una concentrazione aziendale della vendita al dettaglio in forte crescita”.
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