Tra riti tradizioni secolari che animano i giorni di Pasqua, ce n’è uno che da 900 anni anima il Giovedì Santo della Real Colegiata di San Isidoro, la basilica più importante della città castigliana di León, dove dal XII secolo, ogni anno, nel giovedì che precede la Resurrezione di Cristo, i nove membri del concistoro della basilica si riuniscono per una tradizione alquanto peculiare: condividere il privilegio, esclusivo, di bere un bicchiere di vino dalla “barrica” di San Martino, una botte che custodisce, appunto, da 900 anni (l’epoca in cui visse il Santo) lo stesso vino, diventato ormai una sorta di cognac secondo quanto racconta l’abate Francisco Rodríguez.
Il Giovedì Santo, nella tradizione cristiana, è il giorno della carità e dell’amore fraterno, e certo per rafforzare questi legami non c’è niente di meglio di un vino tanto unico, di cui ogni anno si prendono solo 75 centilitri, riempiendo la botte di mosto per mantenere sempre lo stesso livello, e così da 900 anni. Unica eccezione alla tradizione, come raccontano le cronache recenti, nel 2001, quando la presidentessa del Senato spagnolo, Esperanza Aguirre, e l’allora presidente della Castilla y León, Juan José Lucas, goderono di un privilegio cui, nei primi del ‘900, dovette rinunciare persino il Re Alfonso XIII.
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