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PER IL GRANDE VINO SERVE TEMPO. COME PER IL TAPPO. DAL PORTOGALLO, A WINENEWS, LO RACCONTA CARLOS SANTO, AD AMORIM CORK ITALIA. SERVONO 45 ANNI PERCHÉ UNA QUERCIA SVILUPPI UNA CORTECCIA ADATTA A PRODURRE BUONI TAPPI ...

Italia
La decortica

Ogni volta che stappiamo una bottiglia degustiamo una storia, che ci racconta di terroir e vigneti, di lavoro e passione, non solo nel vino, ma anche nel tappo, o almeno in quello di sughero. Fondamentale nella conservazione e nell’evoluzione delle migliori produzioni enoiche, il tappo è il risultato finale di una lunga storia, fatta innanzitutto di pazienza, virtù che non difetta certo ai portoghesi, come racconta la storia dell’azienda leader mondiale del settore, la Amorim Cork, un gruppo nato nel 1874 nel territorio vinicolo più importante della penisola lusitana, quello del Porto. Ci vogliono 45 anni, spiega a WineNews, in Portogallo, Carlos Santos, ad Amorim Cork Italia, prima che dalla quercia da sughero si possa decorticare una corteccia sufficientemente spessa (7 centimetri) da produrne tappi, dopodiché, bisogna aspettare 9 anni prima di poter sfruttare nuovamente la pianta. Nel frattempo, il sughero delle querce più giovani finisce nei posti più impensati, dalle valvole dei motori (persino la Nasa ha componenti in sughero by Amorim) alla pavimentazione della Sagrada Familia, lascito di Gaudì alla città di Barcellona. È in Portogallo che il ciclo del sughero, e la storia di Amorim, hanno inizio, qui la quercia da sughero è la pianta nazionale, sradicarne una è come uccidere una persona, e le foreste dominano il paesaggio come in nessun altro angolo del mondo, pur estendendosi su tutti gli altri Paesi del bacino del Mediterraneo, dall’Italia alla Spagna, dal Marocco all’Algeria, per 2,1 milioni di ettari. Amorim di questo cuscinetto naturale che difende l’Europa dalla desertificazione non possiede neanche un albero, ma lavora su una sughereta di ben 600.000 ettari: di tutto il sughero raccolto, però, solo il 30% contribuisce alla produzione dei 4 miliardi di tappi che Amorim spedisce in tutto il mondo, compresa, ovviamente, l’Italia, dove il gruppo portoghese “tappa” 350 milioni di bottiglie, di 2.000 cantine diverse, ogni anno.

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