“Il mercato del vino italiano di qualità negli Stati Uniti è molto importante ed è in forte in espansione”: così ha risposto a www.winenews.tv Richard Parsons, ceo del colosso cinematografico e discografico Aol Time Warner, intrevistato sulla situazione del vino “made in Italy” negli Usa.
Il manager, che per passione produce Brunello nella sua tenuta “Il Palazzone” a Montalcino, ha aggiunto: “fino a 25 anni fa si conoscevano solo i vini francesi, principalmente di Bordeaux e Borgogna, ma negli ultimi anni gli americani hanno iniziato ad apprezzare anche quelli italiani di qualità”. E questo non solo da parte di appassionati e frequentatori di enoteche, ma da parte della massa dei consumatori. E Parsons non può che esserne contento come produttore, in quanto “con i nostri vini di qualità, Brunello in primis”, aggiunge, “cerchiamo di espandere questo mercato che ha grande potenzialità”.
Il magnate della Time Warner ha detto di amare l’Italia per lo stile di vita diverso da quello del suo Paese, dove tutti vanno di corsa e pensano solo a far soldi: “in Italia si pensa a vivere bene, e questo io lo sento nel buon vino”, ha dichiarato.
“Oltre al Brunello di Montalcino la mia azienda produce anche il “Rosso Palazzone”, un vino da tavola per tutti i giorni, e poi abbiamo in progetto un Supertuscan ancora segreto che uscirà a febbraio dell’anno prossimo”. Un vino che avrà un valore particolare: “per me sarà un vino speciale, perché si chiamerà come i miei genitori, Lorenzo e Isabella”.
Parsons viene in Italia due volte all’anno, una in maggio e l’altra, la più importante per lui, a settembre nel periodo della vendemmia: “è il periodo cruciale di tutta la produzione, il momento in cui vedo cosa ha prodotto la mia terra. Quando l’uva è in cantina abbiamo tutto sotto controllo, il momento della raccolta è quello più importante”. I suoi vini sembrano andare bene sul mercato, e sono apprezzati anche da personalità di spicco del jet set americano e mondiale: dal vice presidente degli Stati Uniti Dick Cheney al cantante e leader degli U2 Bono Vox.
Federico Pizzinelli
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