Il tappo di sughero è considerato la migliore chiusura per proteggere la qualità del vino dall’85% degli italiani. A dirlo è un’indagine di Astraricerche, che apre la “Campagna Internazionale di promozione del sughero”, sostenuta quest’anno da un ambasciatore d’eccezione, lo chef Carlo Cracco, e promossa da Apcor - Associazione Portoghese dei Produttori di Sughero (www.apcor.pt), Amorim Cork Italia, Sugherificio Ganau, Sugherificio Molinas e Mureddu Sugheri.
Si conferma così la tendenza emersa già un anno fa, ed anzi si rafforza, perché il tappo di sughero è anche in grado di conferire ad una bottiglia maggior valore rispetto ad altri tipi di tappatura: ne è convinto l’80% degli intervistati (percentuale che sale al 91% tra i 45-54enni e scende al 60% tra i 18-24enni). Inoltre, per quasi la totalità, stappare e annusare il tappo aumenta il piacere del consumo di vino. Della stessa opinione anche i più giovani, pur se in misura più contenuta (75%).
Uno dei risultati significativi dell’analisi è una popolazione divisa in due sul livello di familiarità con questo materiale: la metà ne ha una conoscenza molto limitata, mentre il 19% ne conosce bene le caratteristiche.
Che sia un materiale totalmente riciclabile lo sa il 68% degli intervistati, anche se sugli aspetti ambientali del sughero c’è ancora poca conoscenza. Meno della metà sa che il sughero si estrae dalla quercia senza abbatterla (48%). Non superano il 30% del campione le persone che sono coscienti del ruolo fondamentale delle sugherete nella salvaguardia di specie animali e vegetali a rischio di estinzione. E, infine, per la regione italiana in cui si produce la maggior quantità di sughero, se il 44% degli intervistati ha correttamente indicato la Sardegna, tra i giovani la percentuale scende al 20%.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025