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Per l’Istituto di tutela grappa del Trentino è tempo di bilanci, e le previsioni sono decisamente positive: il 2015 sarà una buona annata, con profumi intensi e aromi spiccati, grazie all’ottima qualità delle uve, specie di Chardonnay e Pinot Grigio

In Trentino si potrà dire “è un’ottima grappa” solo alla fine dei lavori di distillazione, previsti per novembre, ma nonostante questo il parere comune dei produttori di grappa del Trentino è che il 2015 sarà una buona annata, con profumi intensi e aromi spiccati, come rivelano le previsioni dell’Istituto di tutela grappa del Trentino (www.grappatrentinadoc.it). In base, innanzitutto, alla qualità delle uve: sane (senza fenomeni di botrite nella buccia), vendemmiate alla giusta maturazione, seppure con qualche giorno di anticipo, ma giunte in tempi regolari alle distillerie, pronte per la conservazione della vinaccia. La distillazione ha già avuto inizio intorno alla metà di settembre, e il processo di trasformazione delle vinacce si compirà entro il mese di novembre, al massimo per i primi giorni di dicembre, con un mese di anticipo su quanto stabilito dal disciplinare dell’Istituto, che prevede il 31 dicembre come data ultima.

Tra le diverse vinacce, quelle che dovrebbero sorprendere in positivo di più sono quelle a bacca bianca, in particolare lo Chardonnay e il Pinot Grigio, che grazie al clima ideale in tempo di vendemmia e alla particolare sanità delle uve, potranno dare degli ottimi risultati sul distillato. Qualità buona anche per quanto riguarda le altre uve aromatiche, che hanno dato delle vinacce sane e ricche di profumi, in particolare il Traminer e il Moscato Giallo. Buona anche la qualità delle uve a bacca rossa, soprattutto il Teroldego e il Pinot Nero. Passando alle quantità, in linea con quanto avvenuto in vigna durante la vendemmia, si dovrebbe percepire una leggera flessione del 10% sullo scorso anno, quando sono state distillate 15.000 tonnellate di vinaccia.

Focus - Territorio, tempestività, tradizione e tutela: le 4 “T” della grappa trentina, tra storia e numeri

Territorio, tempestività, tradizione e tutela sono le 4 “T” che sintetizzano la ricetta per una grappa di qualità, come scritto nel disciplinare di produzione delle grappe marchiate con il “Tridente”. Si potrebbe dire l’unica “Docg” dei distillati in Italia, garantita dal disciplinare dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino. Il KM “0”, segreto della qualità delle grappe del Trentino, sarà ancora una volta un elemento fondamentale per la qualità del prodotto ed è anche uno dei punti forza della grappa prodotta in Trentino prodotta per oltre il 70% da vinaccia locale. Questo elemento permette di distillare la materia prima in tempi rapidi non rischiando di perdere gli aromi principali.

L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino, fondato nel 1960 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto, oggi conta 29 soci, dei quali 21 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina, ed hanno il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa, ottenuta esclusivamente da vinacce trentine, e di qualificarla con un apposito marchio d’origine: il tridente con la scritta “Trentino Grappa”.

Quello della grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell’economia locale. Ogni anno vengono prodotti 10.000 ettanidri di grappa (il 10% del totale nazionale), vale a dire circa 4 milioni di bottiglie da 70 centilitri, distillando 15.000 tonnellate di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (il 35%) e quella da vinacce miste (il 25% della produzione). Il fatturato medio annuo che la grappa genera in Trentino è calcolato in 15 milioni di euro per l’imbottigliato e 2 milioni di euro per la vendita dello sfuso.

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