02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

PER LA PRIMA VOLTA CHI COLTIVA VIGNE CON PENDENZA SUPERIORE AL 50% AVRÀ UN PREMIO EXTRA DI 1.000 EURO AD ETTARO. È IL CASO DEGLI 800 VIGNAIOLI DEI SORÌ, VIGNE EPICHE DEL MOSCATO D’ASTI, PIÙ RIPIDE DELLE SCALATE DEL GIRO D’ITALIA E DEL TOUR DE FRANCE

Italia
Le vigne dell’Asti

Approvata una norma destinata a segnare una piccola concreta rivoluzione nel modo di riconoscere il lavoro dei vignaioli: per la prima volta, coloro che coltivano vigne con pendenza superiore al 50% avranno un premio di produzione extra, 1.000 euro ad ettaro in più. Per capire che cosa significa tale pendenza basti pensare che le mitiche scalate del Giro d’Italia o del Tour de France, quelle dai nomi epici dal Mortirolo al Colle dell’Agnello, dall’Alpe d’Huez al Galibier, che hanno visto le imprese dei grandi campioni, hanno salite con pendenze tra il 20 e il tra il 25%. Un risultato che stabilisce il principio che una vigna in forte pendenza, dove è impossibile o quasi entrare con mezzi agricoli meccanici, è un patrimonio da tutelare e salvare. È il caso dei Sorì, un nome che in piemontese significa “soleggiato” e che ricorda il sorriso, “dove la vigna sorride al cielo”, coltivati da 800 vignaioli del Moscato nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo a cui è dedicata la “Festa dei Sorì, le vigne epiche del Moscato d’Asti Docg”, l’evento promosso dalla Regione Piemonte e dal Consorzio dell’Asti Docg di scena a Canelli (Asti) il 22 marzo (info: www.astidocg.it).
Ci sono vigne dove è perfino difficile stare in piedi, i trattori non possono entrare perché il terreno è troppo ripido. Sono i Sorì, sui versanti meglio esposti delle colline e solo la tenacia degli uomini continua a mantenervi la coltivazione della vite ed in particolare del Moscato d’Asti, l’uva che fa nascere l’Asti Docg. È un territorio dove operano oltre 4.000 aziende che coltivano 9.700 ettari di filari nei 52 comuni della zona a Docg, lungo la fascia sud delle province di Asti, Alessandria e Cuneo. L’accordo interprofessionale, che regola i rapporti tra le storiche Case spumantiere dell’Asti e i produttori di uva, con il ruolo di mediatore dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, all’articolo 9 impegna le parti alla valorizzazione della qualità. Detta così, potrebbe apparire una promessa generica. Come valutare la qualità e l’impegno di chi fatica tra i filari? Grazie al lavoro della commissione qualità (presieduta dal direttore del Consorzio dell’Asti Docg, Giorgio Bosticco, che aprirà l’incontro di Canelli, sentite e valutate le relazioni del geologo Claudio Riccabone, del paesaggista Roberto Cerrato e dello storico della viticoltura Lorenzo Tablino), che ha proposto si è vista approvare la norma destinata a segnare una piccola concreta rivoluzione nel modo di riconoscere il lavoro dei vignaioli. Per la prima volta, è stato deciso che coloro che coltivano vigne con pendenza superiore al 50% avranno un premio di produzione extra, circa mille euro ad ettaro in più. L’accordo ha stabilito il principio che una vigna in forte pendenza, dove è impossibile o quasi entrare con mezzi agricoli meccanici, è un patrimonio da tutelare e salvare. La commissione, composta dai rappresentanti delle organizzazioni agricole, delle associazioni e dagli esponenti della filiera del moscato, ha individuato 323 ettari di queste vigne epiche, suddivise in 1600 particelle catastali. Il 61% sono in provincia di Cuneo, il 35% in quella di Asti e il 4% nell’Alessandrino. A Canelli ogni coltivatore di “Sorì del Moscato” riceverà un attestato e saranno premiati anche i “patriarchi”, cioè i vignaioli con oltre 90 anni di età. Sono 802 i coltivatori che si sono visti riconoscere dalla scorsa vendemmia il quid extra al prezzo dell’uva raccolta nelle loro vigne più ripide. Il premio a questi “acrobati” dei filari sarà complessivamente di 300.000 euro, una cifra che equivale, secondo il Consorzio dell’Asti Docg, ad un incoraggiamento a non mollare: tutto il mondo del Moscato ha bisogno di quelle vigne. Ne ha bisogno perché contribuiscono al fascino del paesaggio, alla salvaguardia del delicato equilibrio idrogeologico delle colline più alte e scoscese, alla storia della viticoltura che parte proprio da quei filari così difficili da coltivare, ma in grado di dare grappoli eccezionali per aromi e rese zuccherine.
Ad intervenire all’evento, alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, e del presidente del Consorzio dell’Asti Docg, Gianni Marzagalli, saranno alcuni vignaioli che racconteranno le loro storie e la loro vita, tecnici ed esponenti del mondo del Moscato, come Giovanni Bosco del Coordinamento Terre del Moscato, fra i primi a volere fortemente un premio alla qualità dei Sorì.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli