Per la prima volta gli Stati Uniti alla guida del prestigioso Institute of Masters of Wine: Jean Michel Vallette, nato nel 1960 in Colorado (da padre francese e madre tedesca), è il nuovo presidente dalla celebre istituzione britannica (che, in tutto il mondo, conta solo 300 selezionatissimi Master of Wine), e succede a Lynne Sheriff. Vallette è Master of Wine dal 1992, nel suo curriculum lauree nelle prestigiose università di Stanford e di Harvard, e un incaico da “Managing Director and Chairman”, alla Robert Mondavi Winery. L’elezione ieri a Londra, proprio nei giorni in cui il Master of Wine Institute incontrava la stampa inglese insieme ai vini e ai produttori dell’Istituto Grandi Marchi guidato da Piero Antinori (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Cà del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi).
Sempre sul canale Usa-Europa, però, arriva un’altra notizia di tutt’altro tenore: nella vicina Francia, i produttori si preparano alla levata di scudi contro la possibile decisione dell’Unione Europea (che potrebbe arrivare il 25 settembre nel meeting al Parlamento Ue sulla Pac) di consentire ai vini americani di arrivare sui mercati comunitari con le menzioni “chateaux” e “clos” in etichetta, che, a detta dei transalpini, “svuoterebbe di significato due elementi distintivi del vino francese, usati fin dal 1800, danneggiando il patrimonio enoico del Paese”.
Dall’altra parte dell’Atlantico, però, non si preoccupano troppo di come andrà a finire, e negli States, che a tutt’oggi sono il mercato n. 1 al mondo per consumo di vino, si sperimentano diverse forme di packaging. Come la bottiglia “incartata” in una “maxi etichetta” resistente e riciclabile. L’idea è della californiana “Stranger & Stranger”, con la linea “Evocative Wrapped Bottles”, e nasce per “l’esigenza di mostrare informazioni che non possono essere facilmente inserite nelle etichette normali, e anche per avere maggior impatto sullo scaffale”. Perché il mondo del vino non si ferma mai.
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