Per parlare di premi, medaglie, bicchieri, grappoli e quant’altro ci sarà tempo, intanto, uno dei siti dedicati al vino più seguiti negli Stati Uniti, www.snooth.com, ha aperto già da qualche giorno le votazioni online dei “Peoples Voice Awards”, i premi, divisi per categoria e fascia di prezzo, scelti direttamente dai consumatori, veri “giudici” del mercato, soprattutto di quello Usa, riferimento imprescindibile per l’export enoico del Belpaese. Siamo ancora alle battute iniziali, tutti possono esprimere le proprie preferenze, e in attesa della prima scrematura, in corsa si contano centinaia di etichette di tutto il mondo, con l’Italia che, oltre alle tre categorie a lei dedicate (Italian Red, Italian White e Tuscan Red), contende a Francia ed Usa lo scettro di tante altre categorie, specie degli Sparkling, dove il Belpaese, nelle tre fasce di prezzo (“value”, “premium” e “super premium”) piazza ben 15 etichette. Nutrita anche la presenza tra i Dessert White, con sei bottiglie diverse a giocarsela con i francesi, e nel complesso l’Italia ha una sua etichetta in ognuna delle altre categorie, dal Cabernet Sauvignon allo Chardonnay, dai Dessert Red agli Old World Pinot Noir, dai Riesling ai Rosé, dai Sauvignon Blanc ai Syrah. Tanti i nomi top in lizza, da tutti i territori più importanti del Belpaese e con tipologie di cantine completamente diverse tra loro, “dal grande gruppo all’artigiano”: da Antinori a Caprai, da Masciarelli a Santa Margherita, da Masi a Chiarlo, da Allegrini a Leone De Castris, da Argiolas a Valle dell’Acate, da Zonin a Jerman, da Zenato a Mastroberardino, da San Leonardo a Rocca della Macie, da Arianna Occhipinit a Mascarello, per citarne solo alcuni.
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