“Per contribuire in modo concreto a far crescere la cultura del consumo dei vini di qualità, guardando ad un consumatore sempre più consapevole sia nelle scelte, sia nell’attribuire il giusto valore e significato ad una bottiglia di vino” … arriva “Bere il territorio”, concorso letterario nazionale promosso per le giovani generazioni da Go Wine. L’iniziativa culturale, alla quale possono concorrere tutti i giovani dai 18 ai 30 anni, si propone, dunque, di far crescere “la cultura del consumo dei vini di qualità e si rivolge ai giovani per renderli protagonisti, invitandoli all’esercizio dello scrivere, a raccontare il loro rapporto e il loro approccio con il vino”.
Come fare per partecipare? Semplice, si deve redigere un testo in forma libera (di lunghezza compresa fra le 2 e le 5 cartelle), che racconti il loro rapporto con il vino e con il mondo che intorno ad esso orbita, con un particolare riferimento al tessuto sociale ed all’ambiente nel quale il vino viene prodotto (info: Go Wine, www.gowinet.it; il bando del concorso “Bere il territorio” si chiude il 31 gennaio 2007). I premi? 800 euro.
Cosa scrivere? Le pendici di un vulcano, i terrazzamenti di una montagna, il crinale di una collina. Le terre che ospitano la vigna si comportano come una madre con i propri piccoli. Protegge, nutre, sorregge, coccola, castiga. La vigna è come un figlio che accetta, che incassa, che ringrazia, che maledice. I cicli della natura accomunano uomini e piante. Gli alti e bassi di un rapporto “quasi umano” si vivono anche tra i vegetali e si esprimono attraverso la morfologia dei suoi tralci, delle sue foglie, dei suoi grappoli. Cogliere l’essenza di tale gioco di contrasti significa fotografare un’esperienza e riporla nel cassetto dei ricordi. Ma se la fotografia è un’immagine che ha il limite della staticità temporale, la scrittura si e ti spinge oltre l’istantanea. Scrivere ti riporta nell’anima di un territorio, crea i pertugi attraverso i quali fuggono i protagonisti dei luoghi, siano essi uomini o piante, dando vita ad un palcoscenico di emozioni.
Di ottimo livello la giuria, che è composta da Magda Antonioli Corigliano (Università Bocconi, Milano), Giorgio Barberi Squarotti (Università degli Studi, Torino), Gianluigi Beccaria (Presidente dell’Associazione Storici della Lingua Italiana), Gigi Brozzoni (Direttore Seminario Veronelli), Vanni Cornero (giornalista de La Stampa), Alessandro Ghini (Casa Editrice Le Monnier, Firenze), Paolo Marchi (giornalista de Il Giornale), François Stevenin (Presidente Cervim), Massimo Corrado (Associazione Go Wine), Massimo Zanichelli (giornalista); segreteria del premio: Valter Boggione (Università degli Studi, Torino) e Bruno Quaranta (giornalista de La Stampa - Tuttolibri).
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