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PER SAPERE COME SARÀ IL VINO BISOGNERÀ ASPETTARE, COME SEMPRE, ALMENO 2 ANNI DALLA RACCOLTA DELLE UVE. MA, NONOSTANTE IL CALDO, SEMBRA CHE IN FRANCIACORTA, TRA I PRIMISSIMI TERRITORI AD AVER DATO VIA ALLA VENDEMMIA, LE PREMESSE SIANO OTTIME

Italia
Gualtiero Marchesi, Vittorio Fusari, Stefano Cerveni e Maurizio Rossi in vendemmia in Franciacorta

Per sapere come sarà il vino bisognerà aspettare, come sempre, almeno due anni dalla raccolta delle uve. Ma, nonostante il caldo, sembra che in Franciacorta, tra i primissimi territori ad aver dato via alla vendemmia, le premesse siano ottime. A dirlo il vice presidente del Consorzio del Franciacorta, Silvano Bresciani: “i primi vigneti a essere vendemmiati, nei giorni scorsi, sono stati quelli localizzati sulle pendici meridionali del Monte Orfano a causa di un microclima più favorevole (le prime gemme spuntano a fine marzo). Oggi la vendemmia è a pieno regime: si è spostata verso i vigneti ubicati negli areali a nord-est di Monticelli e Ome, più tardivi (le prime gemme alla terza decade di aprile), i cui grappoli tendono a maturare qualche giorno dopo. Possiamo dire di aver visto una primavera singolare, dal punto di vista climatico, con alternanza di caldo e freddo seguito da caldo asciutto, patologie praticamente assenti ed anticipo del Pinot Nero con cui siamo partiti quest’anno. La vendemmia durerà tra le due e le tre settimane. Un tempo piuttosto lungo in relazione all’estensione territoriale della denominazione, dovuto però alla ricchezza di microclimi differenti che si riflettono sulle dinamiche di maturazione e sulla diversità dei vini base. Elemento di forza, questo, per ottenere cuvée di personalità che rappresentino le molteplici realtà produttive della Franciacorta”. E a tagliare i grappoli, in Franciacorta, sono stati anche quattro delle più importanti firme della cucina del territorio e non solo: Gualtiero Marchesi (Ristorante Gualtiero Marchesi), Vittorio Fusari (Dispensa Pani e Vini), Stefano Cerveni (Le Due Colombe), e Maurizio Rossi (Osteria della Villetta), in segno di buon auspicio per tutti i produttori del territorio.

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