Per sapere come sarà il vino bisognerà aspettare, come sempre, almeno due anni dalla raccolta delle uve. Ma, nonostante il caldo, sembra che in Franciacorta, tra i primissimi territori ad aver dato via alla vendemmia, le premesse siano ottime. A dirlo il vice presidente del Consorzio del Franciacorta, Silvano Bresciani: “i primi vigneti a essere vendemmiati, nei giorni scorsi, sono stati quelli localizzati sulle pendici meridionali del Monte Orfano a causa di un microclima più favorevole (le prime gemme spuntano a fine marzo). Oggi la vendemmia è a pieno regime: si è spostata verso i vigneti ubicati negli areali a nord-est di Monticelli e Ome, più tardivi (le prime gemme alla terza decade di aprile), i cui grappoli tendono a maturare qualche giorno dopo. Possiamo dire di aver visto una primavera singolare, dal punto di vista climatico, con alternanza di caldo e freddo seguito da caldo asciutto, patologie praticamente assenti ed anticipo del Pinot Nero con cui siamo partiti quest’anno. La vendemmia durerà tra le due e le tre settimane. Un tempo piuttosto lungo in relazione all’estensione territoriale della denominazione, dovuto però alla ricchezza di microclimi differenti che si riflettono sulle dinamiche di maturazione e sulla diversità dei vini base. Elemento di forza, questo, per ottenere cuvée di personalità che rappresentino le molteplici realtà produttive della Franciacorta”. E a tagliare i grappoli, in Franciacorta, sono stati anche quattro delle più importanti firme della cucina del territorio e non solo: Gualtiero Marchesi (Ristorante Gualtiero Marchesi), Vittorio Fusari (Dispensa Pani e Vini), Stefano Cerveni (Le Due Colombe), e Maurizio Rossi (Osteria della Villetta), in segno di buon auspicio per tutti i produttori del territorio.
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