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POCA, MA BUONA: ECCO LA VENDEMMIA 2003 SECONDO I VIGNAIOLI E ENOLOGI ITALIANI (GIACOMO TACHIS, EZIO RIVELLA, CARLO FERRINI, FRANCO GIACOSA)

Italia
Una classica immagine della vendemmia

Una vendemmia scarsa dal punto di vista della quantità, ma che si riscatta in pieno per la qualità eccezionale: il 2003 sarà ricordato come l’anno del caldo record e dell’assenza di piogge, ma anche di una vendemmia che da Nord a Sud si presenta sotto i migliori auspici. La sintesi generale la forniscono Unione Italiana Vini e Ismea, che a causa del persistere delle alte temperature hanno ribassato le previsioni di luglio, stimando in 46,3 milioni di ettolitri il raccolto di quest’anno.“Anche il 2003 - spiega Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini - passerà alla storia come un’annata di magra, la più povera dell’ultimo trentennio dopo quella del 2002. Rispetto all’anno scorso, quando la produzione superò di poco i 44,5 milioni di ettolitri, si prevede un aumento di appena il 4%. Ma il caldo non ha avuto solo effetti negativi: siamo infatti in presenza di uve sane e di buonissima qualità”. E la conferma che l’annata sarà positiva viene anche da alcuni tra i più famosi enologi italiani: Giacomo Tachis, decano dei wine-maker nazionali, afferma: “Le premesse sono davvero buone, anche se tutto si deciderà nei prossimi giorni, sperando che non piova. Quest’annata è caratterizzata da una quantità ridotta di uva, e a differenza di quanto si dice, ritengo che il 2003 sarà una vendemmia ancora più scarsa del 2002: questo è dovuto anche alla minor resa degli acini, a causa della siccità”. Carlo Ferrini, richiestissimo enologo toscano con consulenze in tutta Italia, dice: “Una vendemmia straordinaria in Toscana. Siamo davvero molto soddisfatti, abbiamo terminato con la raccolta di Cabernet e Merlot, con risultati eccezionali, mentre il Sangiovese è ancora all’inizio, anche se le prospettive sono molto buone. Anche in Sicilia l’annata è ottima, soprattutto per i vini bianchi. Non voglio definirla “la vendemmia del secolo”, queste sono formule giornalistiche, ma posso dichiarare che si tratta di una grande annata, anche stando al parere di molti colleghi in tutta Italia”. Franco Giacosa, enologo di casa Zonin, dispone di un punto di vista privilegiato sull’andamento della vendemmia: alla guida di 11 tenute in 7 regioni, può tracciare una panoramica completa e dettagliata dal Piemonte alla Sicilia. “In generale quest’annata calda e asciutta ha prodotto ovunque uve perfettamente sane, favorendo quasi dappertutto un notevole anticipo della raccolta. Per esempio in Veneto a Gambellara la vendemmia è iniziata almeno 10 giorni prima del solito. Le uve appaiono sane, con una bella buccia molto spessa: ci aspettiamo dei vini armonici e già godibili in gioventù. In Piemonte nell'azienda Castello del Poggio siamo molto soddisfatti: dopo la vendemmia 2002, molto piovosa, che ci ha costretti a non imbottigliare il Masarej e il Buneis, la vendemmia 2003 si presenta eccellente come qualità e regolare come quantità. In Sicilia, dopo Merlot, Chardonnay, Insolia e Cabernet Sauvignon restano da raccogliere le uve Nero d’Avola, che si presentano magnifiche.
Passiamo ai produttori: Angelo Gaja, nome cult del vino italiano, possiede tenute sia in Piemonte sia in Toscana (Montalcino e Bolgheri): “La vendemmia non è ancora ultimata, ma possiamo già dire che la qualità è ottima ovunque, mentre la quantità è scarsa. Produrremo vini di grande corpo e struttura, con gradazioni alcoliche elevate, più da far invecchiare che da godere fin da giovani: però i vini facili da bere li abbiamo già prodotti nel 2002, ben vengano allora i vini del 2003. In generale devo aggiungere che, contrariamente alle previsioni che imperversano, continuo a prevedere sia in Piemonte sia in Toscana una vendemmia più scarsa del 2002”. Dalla Franciacorta, Mattia Vezzola di Bellavista, una delle più note griffe di bollicine di questo terroir, si dichiara soddisfatto: “La definirei una vendemmia tra il buono e l’ottimo: l’uva, già tutta in cantina, è sana e senza problemi, i mosti hanno una buona struttura ed un’acidità perfetta. E’ stata sicuramente una raccolta difficile da un punto di vista gestionale, a causa del gran caldo (si vendemmiava solo dalla 6 del mattino fino alle 12) e della maturazione contemporanea di tutte le uve: ma in questo siamo stati aiutati da un’ottima tecnologia in cantina, che ci ha permesso di lavorare bene ed in tempi brevissimi”. Giuseppina Viglierchio di Fratelli Muratori, azienda emergente con base in Lombardia ma con tenute in varie regioni, traccia un quadro positivo: “In Franciacorta abbiamo finito la vendemmia nei giorni scorsi: siamo abbastanza soddisfatti, soprattutto tenendo conto delle difficoltà iniziali dovute al caldo. La quantità delle uve raccolte è inferiore alla norma, ma la qualità è buona, con punte di eccellenza in alcune vigne”. Martino De Rosa di Contadi Castaldi, nota azienda franciacortina, afferma di essere molto contento: “Quest’anno abbiamo cominciato con incredibile anticipo, il primo giorno di vendemmia era il 10 agosto. Le basse rese (-10/15%) sono compensate da un’eccezionale qualità e concentrazione delle uve, che ci fanno sperare in un’annata molto importante, caratterizzata fin d’ora da una vera e propria esplosione di profumi”. Fausto Peratoner di La Vis, tra le prime realtà vitivinicole del Trentino, spiega che la vendemmia è ormai a buon punto: “Abbiamo cominciato il 18 agosto, la maturazione delle uve si presentava molto anticipata, poi con il mutare del clima questo processo è rallentato. Dopo aver raccolto quasi tutte le uve a bacca bianca, come Chardonnay, Muller Thurgau e Sauvignon, questa settimana iniziamo con i rossi: Teroldego, Merlot, Pinot nero, Cabernet. La qualità si presenta molto buona, con punte di eccezionalità: il caldo di quest’anno darà vini diversi dal solito, più strutturati ed equilibrati. La quantità? 5% in più rispetto al 2002, ma 5% in meno rispetto alla media degli scorsi anni”. Dal Veneto, e più esattamente dalle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Gianluca Bisol di Bisol parla di una vendemmia molto buona: “Abbiamo iniziato quasi un mese fa, e adesso siamo in dirittura d’arrivo: pensiamo di terminare la raccolta nel giro di una settimana. L’uva si presenta sanissima e di qualità eccellente, e dopo le prime fermentazioni possiamo già valutare molto positivamente i profumi, una delle caratteristiche più importanti per il Prosecco. Rispetto alla media degli scorsi anni c’è da segnalare una diminuzione della quantità, valutabile intorno al 10%”. Anche dal Friuli arrivano notizie in positivo: Gianni Venica della Venica & Venica spiega che “ci sono state rese estremamente basse, a causa del caldo che ha causato un ispessimento della buccia dell’uva a scopo protettivo: ma i grappoli sono sanissimi, tanto da non richiedere nessun tipo di trattamento in vigna. Ottima la qualità, abbiamo già raccolto Ribolla e Merlot, quest’ultimo in eccezionale anticipo. Tutto fa prevedere al momento un’annata molto buona. Stessi dati positivi nella nostra tenuta in Calabria, dove cominceremo in questi giorni la raccolta del Montepulciano Quest’anno va notato che si sono annullate le differenze climatiche tra Nord e Sud, anzi forse nelle regioni del Nord le vigne erano addirittura più avanti”.
Dalla Toscana Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello di Montalcino, assicura che la vendemmia 2003 sarà per uno dei più blasonati rossi italiani un’annata da ricordare: “Le condizioni climatiche degli ultimi mesi, caratterizzati da aprile fino alla fine di agosto da una persistente situazione di tempo bello e soleggiato, hanno favorito un’eccezionale sviluppo dell’uva, che si presenta adesso in ottime condizioni sia per la sanità delle bacche che per le caratteristiche di grande qualità: la raccolta del Sangiovese per il Brunello ed il Rosso di Montalcino comincia proprio in questi giorni”. Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi, una delle più importanti realtà vitivinicole del territorio del Brunello, spiega: “Cominceremo a raccogliere il Sangiovese per il Brunello a partire dalla prossima settimana: siamo di fronte ad un’uva eccezionale, grazie al clima degli ultimi mesi. Le quantità sono molto ridotte, ma la qualità è ottima: lo stesso vale per Merlot e Sirah, per i quali la vendemmia è già cominciata”. Jacopo Biondi Santi, nome storico del terroir del Brunello: “La vendemmia a Montalcino è appena terminata, sia a Il Greppo, storica tenuta di famiglia, sia a Poggio Salvi: siamo davvero soddisfatti, si tratta di un’annata di altissimo livello. Uve belle e sanissime, quantità superiori al 2002. A sottolineare la straordinarietà di questa vendemmia, il fatto che a Il Greppo produrremo la Riserva, come succede solo nelle annate migliori. In Maremma, nei vigneti del Castello di Montepo, la raccolta è ancora in corso: ottimi Cabernet e Merlot, si riscontra solo una diminuzione nelle rese del Sangiovese, dovuta alle gelate primaverili e alla siccità dell’estate”.
Spostandosi nel Chianti, anche Francesco Mazzei del Castello di Fonterutoli, uno dei più antichi e prestigiosi chateaux del Chianti Classico, delinea un quadro più che positivo: “Dopo la grande paura dovuta al caldo e alla siccità, stiamo tirando un sospiro di sollievo: il 2003 si prospetta un’annata scarsa, ma molto, molto buona. Abbiamo già cominciato alla fine di agosto a raccogliere il Merlot, mentre la vendemmia del Sangiovese comincia in questi giorni. Le uve che stiamo portando in cantina sono ottime, così come quelle raccolte a Maremma, nella Tenuta di Belguardo: anche qui produzione bassa, ma qualità eccellente.”
In Umbria Marco Caprai, che negli ultimi anni ha portato alla notorietà internazionale il Sagrantino di Montefalco, parla di una vendemmia più che positiva: “Dopo aver completato il primo ciclo di raccolta delle uve precoci, in questi giorni cominciamo a vendemmiare il Sagrantino: l’uva è bellissima e sana, ci aspettiamo ottimi sviluppi da quest’annata. Le condizioni meteorologiche di questi mesi hanno influito sulla quantità (-15% rispetto alla norma), ma le temperature più miti e le piogge delle ultime settimane hanno favorito un recupero idrico e un riallineamento nei tempi abituali di raccolta”. Spostandosi nelle Marche Michele Bernetti, alla guida con il padre Massimo della cantina Umani Ronchi, una delle più importanti della regione, si dichiara assolutamente soddisfatto: “La vendemmia, che quest’anno è in anticipo di circa 20 giorni rispetto al solito, sta davvero andando benissimo: l’uva si presenta sana e perfetta, con parametri ottimali, come non si vedeva da anni. Abbiamo già cominciato a raccogliere il Verdicchio, tra 15 giorni partiremo con la raccolta del Montepulciano d’Abruzzo. Va comunque registrato un calo generale di produzione, che nelle Marche si aggira mediamente sul 10%, ma che in alcune zone della regione raggiunge il 20%”.
Spostandosi a sud, anche il 2003, dopo l’ottimo 2002, sembra confermarsi un anno d’oro per il vino siciliano: Francesca Planeta di Planeta, una delle cantine più note della regione, racconta: “Abbiamo quasi terminato la vendemmia, e possiamo dichiararci molto contenti: soprattutto per i vini rossi, che presentano concentrazione, struttura e profumi fuori dall’ordinario. Anche i bianchi, per via del caldo di quest’annata, si presentano più potenti del solito”. Stesso ottimismo alla cantina Settesoli: il direttore Salvatore Li Petri, dice: “Sta andando molto bene, abbiamo già terminato di vendemmiare le varietà internazionali, come Chardonnay, Merlot e Sirah, e passeremo poi agli autoctoni: Insolica, Nero d’Avola, Grecanico. La qualità delle uve è eccellente, le piante non hanno risentito particolarmente della siccità, a parte una lieve riduzione nelle rese”.


La curiosità - La vendemmia dei “cugini” francesi
Annata piuttosto modesta: scarsa senza dubbio in quantità e forse anche in qualità. Onivins, ufficio nazionale interprofessionale dei vini, ha spiegato che “per colpa della canicola e della siccità la Francia non dovrebbe produrre quest'anno più di 47,171 milioni di ettolitri: è il dato più basso dal 1991. Brutte notizie anche sul fronte della qualità: gli aromi sono talvolta deficitari, segnati da temperature elevate in modo anormale. Per questa annata fuori dal comune la qualità dipenderà dalle tecniche dei vinificatori e dall complementarità degli assemblaggi”. Dallo Champagne all'Aquitania, passando per la valle del Rodano e la Provenza, tutte le regioni viticole di Francia dovrebbero avere quest'anno una produzione deludente.

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